L’Avellino si veste da grande ed asfalta il Frosinone: 3 – 0

Avellino-Frosinone   3-0


Avellino: Gomis, Pisacane, Fabbro, Ely, Bittante, Kone, Arini (25′ st Zito), D’Angelo (40′ st Almici), Sbaffo, Mokulu (31′ st Castaldo), Trotta. A disposizione: Frattali, Bavena, Regoli, Soumarè, Angeli, Comentale. All.: Rastelli.
Frosinone: Pigliacelli; Zanon (16′ Lupoli), Russo, Blanchard, Pamic (16′ Ciofani M.); Paganini, Gori, Sammarco, Soddimo (24′ st Santana); Ciofani D., Lupoli. A disposizione: Zappino, Frana, Preti, Cosic, Fraiz, Ranelli. All.: Stellone.
Marcatori: 4′ pt Trotta , 5′ st D’Angelo, 39′ st Castaldo.

Arbitro: Luigi Nasca di Bari.
Guardalinee: Vincenzo Soricaro di Molfetta e Pasquale Cangiano di Napoli.
Ammoniti: Fabbro, Pisacane, Sbaffo, Carlini, Russo, Zanon, Ciofani, Lupoli (F). Angoli: 5-2 Avellino.  Rec: 1′ pt; 5′ st.

 

Un Avellino pratico, cinico e spietato non dà scampo al malcapitato Frosinone e porta a casa, in maniera netta ed indiscutibile, la terza vittoria consecutiva. Una squadra biancoverde che ha deciso di vestirsi da grande ed in questa partita ha dimostrato tante di quelle cose positive che invitano davvero i tifosi a sognare. Un punteggio roboante per i Lupi, che però c’è tutto, come ha anche ammesso a fine gara l’ottimo mister frusinate Stellone, che ha definito indiscutibile la vittoria dell’Avellino.

Massimo Rastelli aveva apportato ben 5 novità rispetto alla formazione iniziale schierata contro il Latina, per via delle assenze degli squalificati Chiosa e Comi e dell’infortunato Schiavon, con Regoli e Castaldo, reduci dall’influenza, precauzionalmente tenuti in panchina. Il timore di problemi direttamente connessi a queste tante novità c’erano tutti. Invece, soprattutto i tre nuovi arrivati di gennaio, vale a dire Sbaffo, Mokulu e Trotta hanno contribuito in maniera determinante alla netta vittoria dei Lupi. Certo, l’Avellino, ha anche approfittato del rigore in apertura, dopo appena 4 minuti, procuratosi da Mokulu (che con una zampata felina ha anticipato il difensore frusinate ricevendo dallo stesso lo sgambetto che ha determinato il penalty), che con la perfetta esecuzione di Trotta l’ha subito portato in vantaggio. Ma i ragazzi di Rastelli hanno sempre avuto il pieno controllo del match, lasciando il possesso palla al Frosinone e sistemando una ragnatela a centrocampo davvero efficace. Nella zona nevralgica del campo ha giganteggiato l’ultimo arrivato: Alessandro Sbaffo. L’ex Latina ha tirato fuori una prestazione di altissimo livello tecnico-tattico, mostrando un’intelligenza ed una maturità calcistica sicuramente superiore alla serie cadetta. Giocando in tutte le posizioni del centrocampo, il 25 biondo marchigiano ha saputo abbinare in maniera assai produttiva la quantità alla qualità. In altre parole Sbaffo ha palesato tratti atletici e tecnico-tattici da serie A. Noi abbiamo avuto netta la sensazione che uno dei motivi  (se non il motivo principale) della schiacciante superiorità dei Lupi nella zona nevralgica del campo ( nel secondo tempo addirittura imbarazzante) sia direttamente connessa con la prestazione personale dell’ex Chievo. Siamo convinti che questo ragazzo potrà dare un contributo determinante alle ambizioni dei Lupi. Il resto lo ha fatto la “vecchia guardia” con un D’Angelo strepitoso ed una coppia di mediani Kone-Arini che hanno messo gli avversari  in condizione di non nuocere. La coppia inedita di attaccanti, oltre ad avere confezionato il  vantaggio quasi a freddo dell’Avellino, ha fatto tanto movimento e tenuto in costante ansia la retroguardia ciociara. In particolare Trotta ha mostrato di avere ottimi fondamentali (per esempio non ha sbagliato uno stop, anche di quelli molto difficili tecnicamente) e di saper dialogare bene con i compagni soprattutto di centrocampo. Mokulu, dal canto suo, ha tirato fuori grinta, corsa e tanta potenza. Insomma un tandem molto ben assortito.

Il secondo tempo ha messo in chiaro con definitiva nettezza la differenza di cifra tecnico-tattica tra le due contendenti, ovviamente a favore dei Lupi. Il secondo gol dell’Avellino,  giunto dopo cinque minuti, è sì nato da una sbadataggine di Pamic (che ha ciccato la sfera ed ha lasciato solo D’Angelo, che non ha avuto difficoltà a trafiggere da tre metri il portiere ciociaro), ma attesa l’inerzia che aveva preso il match,  l’azione del raddoppio biancoverde è solo un semplice dettaglio di cronaca. Il due a zero ha praticamente chiuso la partita dopo soli 50 minuti di gioco. Negli ultimi 20′ c’è stato spazio pure per gli ingressi di Zito e del bomber Castaldo, che hanno fatto allargare a dismisura la forbice tecnica. Lupi sugli scudi con quel tris di Castaldo che ha realizzato, con un tiro dai 22 metri di collo destro, un gol capolavoro.

Con questi altri tre punti l’Avellino, pur rimanendo al quarto posto per la contemporanea vittoria del Livorno, si porta adesso a soli tre punti dal secondo posto occupato dal Bologna e a nove dalla capolista Carpi. Insomma, i tifosi biancoverdi, d’ora in poi, possono cominciare a sognare con diverse ragioni in più.

 

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