Liberi per Altavilla: “Anche la Prefettura ha bocciato la strada con due denominazioni”

Con una nota il Gruppo Consiliare “Liberi per Altavilla” ha fatto sapere, con malcelata soddisfazione, che anche la Prefettura di Avellino ha deciso di bocciare la duplice, alquanto strana, denominazione di una strada nel centro storico del Comune della Media valle del Sabato. Ecco il testo della nota:

Altra tegola per l’amministrazione comunale di Altavilla Irpina. Questa volta al centro dell’attenzione torna la vicenda legata all’intitolazione di via Capone – Largo Luongo. Anche la Prefettura di Avellino, sulla scorta di un parere della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Salerno e di Avellino, boccia la decisione di intitolare una strada con due nomi, con cui la maggioranza consiliare ha praticamente assegnato al nostro paese il premio, da Guinness dei primati, per essere l’unico al mondo ad avere una strada (tra l’altro a senso unico) ad avere due nomi: a destra (salendo da Piazza Fratelli Severino) Via Capone e a Sinistra Largo Luongo. Le forti perplessità sollevate dal nostro movimento in consiglio comunale si sono rivelate, ancora una volta, fondate. Grazie quindi alla Prefettura di Avellino, unico baluardo di garanzia del rispetto della legalità sul nostro territorio, si fa chiarezza e si mettono le basi per rimediare ad un atto amministrativo che ha “umiliato” l’intero paese e la memoria di due grandi personaggi della nostra storia che non meritavano minimamente di essere coinvolti nella pasticciata azione amministrativa dei nostri amministratori locali. La trovata geniale è chiaramente ascrivibile al pensiero del duo Villani – Coviello. La vicenda infatti iniziò con la passata amministrazione, precisamente il 30 giugno 2011, quando il primo cittadino dell’epoca (Alberico Villani) decise, con la delibera di consiglio comunale n. 15, di modificare la toponomastica della strada intitolata a Federico Capone, in cui insiste il palazzo signorile di famiglia, tramutandola in Corso Gigino Luongo, amatissimo medico altavillese. Una scelta che destò molte perplessità in paese, poiché, pur riconoscendo tutti i meriti al compianto Dott. Gigino Luongo, in un sol colpo Villani aveva cancellato dalla memoria storica di Altavilla Irpina Federico Capone, Garibaldino, Proprietario delle Miniere di Zolfo SAIM e Parlamentare del Regno d’Italia. Tanto che subito nel luglio del 2011 la vicenda ritornò in consiglio comunale per rivedere la cosa ma la questione fu rinviata con promessa del Sindaco dell’epoca di trovare una soluzione al problema.Veniamo, quindi, ai giorni nostri quando, in prossimità della manifestazione di inaugurazione della Consegna del comparto di Via Capone e apertura del “nuovo” Corso Luongo (evento svoltosi alla presenza dell’allora Sen. De Luca e del già Sindaco di Avellino Galasso), la famiglia Capone, in una missiva, presentava vibranti proteste al sindaco Coviello di rivedere la questione. Ne diede notizia anche il quotidiano “Il Mattino” con un articolo dell’ottimo Roberto Vetrone. Grosso fu l’imbarazzo dell’amministrazione comunale che decise di rivedere parzialmente la decisione. Il solito Villani, in quel tempo divenuto Vice Sindaco, sale di nuovo in cattedra e “salomonicamente” divide in due la strada. Un lato via Capone e un altro Largo Luongo (quindi non più corso, come ancora ora recita la lapide affissa). La “geniale” trovata viene concretizzata prima nella delibera di Giunta Comunale n. 50 del 3 agosto 2012 e poi nella delibera di consiglio comunale n. 21 del 5 ottobre dello stesso anno dove il consiglio ratifica la decisione della giunta.
A nulla sono valsi i richiami del nostro capogruppo consiliare Mario Vanni che, in quell’occasione, consigliava di rivedere la questione intitolando al Dott. Gigino Luongo un’altra strada (tipo via Roma, strada che lambiva lo storico studio dell’amatissimo medico altavillese) e di riportare la vecchia toponomastica a Via Capone. Ma la maggioranza consiliare, ancora una volta mal consigliata dall’Avv. Villani, non ha aderito alla proposta dell’opposizione che, vistasi pure sbeffeggiata in consiglio, dal Vice Sindaco e dal presidente del Consiglio Comunale, per aver avuto l’ardire di offrire una via d’uscita al loro pasticcio, si è vista costretta a rivolgersi a Sua Eccellenza il Prefetto di Avellino”.

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