Lioni, Salzarulo:”Non sono in condizione di aiutare un invalido civile fisico, con moglie e figlio a carico e una pensione di soli 280 euro al mese”
Nei giorni scorsi un uomo si è presentato più volte davanti al Comune – si legge nella nota del sindaco di Lioni Rodolfo Salzarulo – con un cartello che recava scritto “Il lavoro è un mio diritto” e citava la legge 12 marzo 1999, n. 68 che, all’articolo 3 dice, tra l’altro: “1. I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all’articolo 1 nella seguente misura: a) sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti; b) due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti; c) un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti.”
È troppo evidente che un invalido civile fisico, con moglie e figlio a carico e una pensione di soli 280 euro al mese, avverta e manifesti tutta la propria delusione nei confronti di uno Stato e una società che non riesce a garantire una vita con un minimo di dignità ai suoi cittadini.
È altrettanto evidente che questa delusione, e la conseguente rabbia composta, venga ad esprimerla davanti alle porte del Comune, che è il primo ingresso dello Stato sul territorio. Sono stato costretto, mio malgrado, a dare l’unica risposta possibile: “l’Amministrazione comunale, non può essere utile, in questo momento storico, a dare risposte a questo enorme problema”. Infatti, in conseguenza di pensionamenti successivi, stiamo riducendo costantemente personale e non riusciamo a sostituirlo per i vincoli del D.L. n.78/2010.
Certo, in considerazione delle unità in servizio presso il Comune di Lioni, come nella maggioranza degli Enti Locali dell’area, avrebbe dovuto esserci almeno un disabile. Il fatto è che quasi tutti i dipendenti dei nostri Comuni sono stati assunti per leggi speciali nel dopo- terremoto e, con questo, si è andati oltre il dettato della legge 68/1999, di tutela delle persone disabili. Questa è, però, la condizione per cui gran parte degli impiegati negli Enti Locali, si trovi nello stato di prossimità della pensione.
Di conseguenza, questo potrebbe essere il momento buono per tenere in conto le condizioni delle persone con disabilità. Ma si tratta solo una condizione di prospettiva: il bisogno, invece, è tristemente attuale ed è questo che motiva il grido di dolore. Infatti, ci sono aziende private che comunque, in questi anni, hanno proceduto a fare assunzioni di personale; ne hanno assunto in quantità e ben oltre i limiti della legge; non ci risulta che abbiano in organico persone con disabilità!
È auspicabile che nelle prossime occasioni ci sia un maggiore controllo pubblico sul rispetto delle norme di tutela. Mentre è il caso che, gli uffici preposti al controllo, guardino con attenzione alle assunzioni imminenti, dopo lunghi anni di fermo, nelle ASL e nella scuola, con riferimento al personale tecnico e amministrativo. Sono le opportunità più vicine nel tempo, ed è necessario che in esse la legge di tutela degli invalidi venga rispettata e non aggirata.
Perché il bisogno di lavoro è divenuto oggi, più che in ogni altro momento della storia, una pressante priorità: morale e sociale. Se è possibile stabilire una priorità tra i due termini, il primo è certamente il più impegnativo, specie per le categorie “protette” che, ultimamente, lo sono più sulla carta che nella realtà.
Nella qualità di Sindaco del Comune di Lioni devo levare un grido di dolore più alto proprio da questa comunità che, dall’inizio della crisi, soffre nelle forme più acute di questa mancanza. E la crisi, in questa comunità, è tanto più violenta perché con circa 1000 partite IVA su 6200 abitanti, è chiaro che la mancanza di lavoro si scarichi a valanga sulle singole attività. Ha origine come effetto della riduzione dei consumi e si pone, quindi, come causa di un ulteriore peggioramento. E non si vedono all’orizzonte immediato segnali che possano invertire concretamente questa tendenza, almeno nei tempi brevi.
Oggi lancio un appello a chiunque abbia la sensibilità, l’opportunità e il potere di fornire risposta nei fatti all’esigenza espressa da questo cittadino: un lavoro dignitoso e in tempi brevi!”