Livorno – Avellino 1 – 1, prova di orgoglio dei Lupi a cui un rigore ingiusto ha negato la vittoria

 

Livorno – Avellino   1 – 1

 

Livorno: Pinsoglio, Moscati, Ceccherini, Lambrughi, Gasbarro, Biagianti, Schiavone, Luci (C) (40′ st. Kukoc), Pasquato, Comi (44′ st. Bunino), Aramu (40′ st. Jelenic) A disposizione: Ricci, Gonnelli, Morelli, Vergara, Cazzola, Palazzi. All.: Panucci.

Avellino: Frattali, Biraschi, Rea, Ligi, Visconti, D’Angelo (C), Jidayi, Arini, Insigne (46′ pt. Soumarè) (9′ st. Nitriansky), Trotta, Tavano (30′ st. Giròn). A disposiizone: Offredi, Chiosa, Bastien, Zito, Mokulu, Napol. All. Tesser.

Arbitro: Daniele Minelli di Varese.  Assistenti: Marco Citro di Battipaglia e Francesco Fiore di Barletta.
Quarto uomo: sig. Baracani di Firenze.

Marcatori: 21′ pt. Trotta (A), 8′ st. Comi su rig. (L).

Ammoniti: 37′ pt. Biraschi (A), 44′ pt. Insigne (A), 7′ st. Frattali (A), 14′ st. Rea (A), 35′ st. Ceccherini (L), 48′ st. Kukoc (L), 51′ st. Visconti (A).

Espulsi: 7′ st. Biraschi per doppia ammonizione, 33′ st. Moscati (L).

Corner: 4-2. Recupero: 2′ pt;  st.

 

 

Grande prova di carattere e di orgoglio dei Lupi che escono imbattuti dal Picchi di Livorno. Anzi, se non ci fosse stata quella decisione scellerata dell’arbitro Minelli, che ha assegnato un rigore inesistente al Livorno, per un fallo di mano di Biraschi che ha visto solo il direttore di gara varesino, a quest’ora i ragazzi di Tesser starebbero giustamente festeggiando l’impresa dell’Ardenza.

Attilio Tesser aveva un solo dubbio ala vigilia, nel settore difensivo. Ma nessuno immaginava che il tecnico di Montebelluna volesse spostare Biraschi a terzino destro. Invece ha deciso proprio cosi e dobbiamo dire che ci ha visto giusto. Del resto con il ragazzo romano, era intuibile che si potessero chiudere quelle falle continue che nelle precedenti gare si erano aperte in quel settore. Sistemata al meglio la difesa, il mister biancoverde non ha voluto derogare dal proprio credo tattico, riproponendo il 4-3-1-2. Pla prova di carattere e di personalità di Tesser, che ha voluto affrontare il forte Livorno nella sua tana con un atteggiamento tattico per niente rinunciatario, opponendo ai Labronici i tre attaccanti Insigne, Tavano e Trotta.

Il match è stato subito indirizzato secondo i disegni tattici dell’ex trainer della Ternana, perchè sin dalle prime battute l’Avellino ha retto bene il campo ed ogni qualvolta se ne presentava l’occasione, metteva il muso nella trequarti livornese, facendo pesare, eccome, la presenza dei suoi tre attaccanti, che spesso e volentieri andavano a disturbare i portatori di palla amaranto. Un Avellino molto bene messo in campo, che ribatteva colpo su colpo. Poi quasi allo scadere del primo quarto di gara il vantaggio dei Lupi, con il gol di piatto destro di Trotta, che raccoglieva uno splendido retropassaggio di Tavano, sembrava spianare la strada ad uno stupendo pomeriggio toscano per l’Avellino. Che per tutta la seconda metà del primo tempo gestiva il match con molto ordine ed acume tattico, e senza particolari patemi.

La svolta della gara si aveva dopo soli sette minuti della ripresa, allorquando l’arbitro Minelli, ingannato dal gesto atletico di Biraschi, “immaginava” di vedere un fallo di mano del giovane difensore romano in piena area di rigore e concedeva il penalty ai livornesi, ammonendo e quindi esplellendo (visto che era stato già ammonito) il terzino avellinese. Mazzata tremenda per i Lupi, che subivano il pareggio da parte dell’ex Comi e dovevano affrontare quasi tutta la ripresa in inferiorità numerica. Ma questo pomeriggio al Picchi i ragazzi avevano una volitività ed una forza d’animo davvero mai vista quest’anno, e per niente al mondo, avrebbero chinato il capo dinanzi a quest’avversità. Hanno continuato a soffrire e a rimanere compatti e corti, a protezione degli ultimi trenta metri. Fino al 33′, quando per una frase ingiuriosa rivolta al guardalinee, veniva espulso anche il labronico Moscati. Con il ripristino della parità numerica, la partita si incanalava sui binari della parità definitiva.

Una prova davvero gagliarda dei ragazzi in maglia biancoverde, che già prima del fischio iniziale si erano stretti attorno al loro mister. L’Avellino ha finalmente fornito ai 500 tifosi accorsi al Picchi la risposta che si attendevano: grande grinta, cuore e carattere. E solo per un errore arbitrale non ci è scappato il blitz in terra toscana. Ma tant’è! L’importante è che i Lupi siano tornati a dare un chiaro segno della loro forte personalità. E l’appuntamento con i tre punti è semplicemente rimandato a venerdi prossimo, quando nel l’anticipo dell’ottava giornata al Partenio-Lombardi arriverà il Brescia.

 

 

 

 

 

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