Lupi, dopo otto giornate: i numeri impietosi bocciano l’Avellino di Tesser – La difesa il reparto più preoccupante
Dopo otto giornate, sono impietosi i numeri dell’Avellino di Tesser: sei punti e penultimo posto in classifica, con una sola vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte. Inquietanti sono i gol incassati: ben 15, in pratica due a partita. Indiscutibilmente sono numeri che preoccupano assai. Siamo certi che neppure il più pessimista dei tifosi biancoverdi avrebbe potuto prevedere un avvio cosi disastroso dei Lupi. E’ chiaro che con questi risultati l’Avellino sarebbe avviato ad un campionato di enorme sofferenza e con un destino amaro già segnato. Ma è altrettanto ovvio che quest’andamento disastroso va corretto, ed anche immediatamente. Attilio Tesser è allenatore non solo assai navigato, ma anche molto onesto intellettualmente per non ammettere, anche pubblicamente, che la situazione si è fatta assai delicata. Il tecnico veneto sa bene di essere in discussione, ed ha già messo nel conto un suo eventuale esonero.
La partita di venerdi sera ha raccolto e palesato tutte le contraddizioni (con i pro ed i contro) di una squadra alla continua ricerca di un minimo di equilibrio. E sì, perchè se la fase di possesso e lo sviluppo della manovra trova sbocchi comunque produttivi (sebbene gli attaccanti biancoverdi commettano ancora tanti errori clamorosi sotto porta, come il palo colpito da Mokulu e quel colpo di testa di Trotta, sul 3-3, che avrebbero potuto dare la vittoria all’Avellino), l’assetto difensivo, anche dopo il necessario correttivo apportato al centrocampo con il trio di “mediani operai”, è assai carente e spesso, specie per errori dei singoli, porta a subire gol anche imbarazzanti. Come i tre che il Brescia ha rifilato ai Lupi nell’ultimo match. Contro le Rondinelle, quello che ha costruito l’attacco biancoverde è stato vanificato dagli errori della difesa. La coppia Rea-Ligi, sebbene molto alta e forte fisicamente, ha incredibilmente lasciato pericolosissime occasioni di testa ai Bresciani, in particolare sul risultato di 2-3, e sul 3-3 in pieno recupero. Meno male che Frattali ci è arrivato, altrimenti il match contro gli uomini di Boscaglia sarebbe stato archiviato come la clamorosa replica della debacle interna di quindici giorni prima contro il Vicenza.
A nostro avviso, l’ostracismo inspiegabile di Tesser nei confronti di un difensore assai affidabile come Chiosa è decisamente deleterio e non va nella direzione di una certa solidità del pacchetto arretrato. Contro il Brescia la coppia Rea-Ligi è apparsa male assortita e carente nella rapidità e negli spazi brevi, e poi è mancata clamorosamente in quello che avrebbe dovuto essere il proprio punto di forza: il gioco aereo. In attesa del mercato di riparazione di gennaio, ancora troppo lontano, Attilio Tesser, se avrà la fortuna (e noi con lui, considerato che la permanenza ad Avellino del tecnico veneto è legata agli indispensabili risultati positvi dei Lupi nelle prossime gare) di essere ancora il mister biancoverde deve riassestare la difesa soprattutto nella scelta dei suoi componenti, magari pensando alla riconferma di Biraschi come esterno destro e con l’inserimento di Chiosa al fianco di Rea. Infine, anche se difficile al momento, rimane assolutamente asuspicabile un miglioramento delle prestazioni di Visconti (tutto sommato positivo in fase di spinta, ma disastroso, per non dire imbarazzante in fase di copertura: paradigmatico il terzo gol subito venerdi sera da Kupisz), che, appunto in attesa di gennaio, è l’unico terzino sinistro nella rosa dell’Avellino.