Lupi ingenui e poco incisivi: il Vicenza con un solo tiro in porta vince e si prende tre punti fondamentali
Vicenza – Avellino 1 – 0
Vicenza: Vigorito, Sampirisi, Brighenti, Manfredini, D’Elia, Moretti (36′ st Sbrissa), Di Gennaro, Cinelli, Laverone, Cocco, Giacomelli (24′ st Vita). A disposizione: Bremec, Alhassan, Spinazzola, Garcia Tena, Petagna, Camisa, Ragusa. All.: Marino.
Avellino: Gomis, Pisacane, Ely, Chiosa, Kone, Arini (1′ st Sbaffo), Schiavon (25′ st D’Angelo), Soumarè (32′ st Comi), Castaldo, Trotta.
A disposizione: Bavena, Fabbro, Regoli, Vergara, Angeli, Almici. All.: Rastelli.
Marcatore: 37′ pt Cocco.
Arbitro: Riccardo Pinzani della sezione di Empoli – Assistenti: Antonino Santoro di Catania e Marco Citro di Battipaglia.
Ammoniti: Moretti, Di Gennaro (V), Chiosa, Arini, Sbaffo, Schiavon. Angoli: 0-1. Rec: 0′ pt, 4′ st.
Un Avellino ingenuo ed inconcludente sotto porta perde la sfida fondamentale contro il Vicenza. La squadra di Marino, dal canto suo, ha fatto davvero poco per meritare l’intera posta in palio. Un pareggio sarebbe stato risultato più giusto. Ma nel calcio contano i gol, ed il Vicenza, con il suo cannoniere Cocco (che è stato abile a spingere via l’ingenuo Chiosa), ha saputo metterla dentro nell’unica occasione che è riuscito a procurarsi.
Una squadra, quella biancoverde, che ha sempre tenuto in mano le redini del gioco, ma ha palesato le problematiche tecniche che sono ormai strutturali, vale a dire l’incapacità di concludere a rete, dopo avere svolto un buon lavoro di preparazione e costruzione della fase offensiva. La compagine di Rastelli ha prodotto un buon gioco, sia in fase di possesso che nel non possesso, visto che i Biancorossi di casa sono stati messi in condizione di non nuocere, soprattutto per merito di Soumarè che il tecnico avellinese ha sapientemente messo alle costole di Di Gennaro, inaridendo le migliori fonti del gioco dei padroni di casa. L’Avellino ha controllato in lungo ed in largo il match, ma ha commesso errori madornali negli ultimi 25-30 metri, e non è riuscito mai ad essere incisivo sotto porta, come pure avrebbe meritato il pregevole lavoro in mezzo al campo ed il superiore possesso palla.
Come sta capitando, ormai, da 4 gare a questa parte lontano dalle mura amiche, l’Avellino, appena subito il gol, in genere sul finire del primo tempo, non riesce poi a rimettere in parità le sorti del match. E’ successo stasera a Vicenza quel che era già avvenuto a Carpi, a Lanciano e a Catania. Dopo avere subito il gol in maniera incredibilmente ingenua, i Lupi, pur attaccando con enorme generosità, non sono riusciti a violare la porta dei veneti. Nei secondi quarantacinque minuti di gara, l’Avellino ha praticamente giocato quasi esclusivamente nella metà campo vicentina, ma è riuscito a produrre soltanto due occasioni importanti per pareggiare: prima con Trotta (con un gran tiro dai 20 metri respinto con bravura da Vigorito) e poi con Castaldo, il cui colpo di testa si è perso di poco a lato alla sinistra del portiere vicentino.
E cosi l’Avellino, con questa sconfitta nel fondamentale scontro diretto in terra veneta, ha probabilmente fallito la possibilità di riavvicinarsi al secondo posto in classifica. Il quale ormai sarà una questione di esclusiva pertinenza di Bologna e Vicenza. Ora per la formazione di Rastelli sarà importante non mollare e cercare di mantenere almeno il quarto posto dagli attacchi del Frosinone, dello Spezia, del Livorno e del Perugia. La strada è ancora lunga, visto che per i Lupi mancano sette lunghe partite alla fine della stagione regolare, e le possibilità di consolidare un piazzamento importante nei play off rimangono ancora intatte.