Lupi sfortunati alla prima di Novellino: l’Ascoli passa al Partenio-Lombardi 1 – 2
Avellino-Ascoli 1 – 2
Avellino: Frattali, Gonzalez, Djimsiti, Perrotta, Donkor, Verde (27’ st Camarà), D’Angelo, Paghera, Crecco (7’ st Belloni), Castaldo (22’ st Jidayi), Ardemagni. A disposizione: Offredi, Mokulu, Lasik, Asmah, Omeonga, Bidaoui. All.: Novellino.
Ascoli: Lanni, Almici, Augustyn, Mengoni, Mignanelli, Orsolini (39’ st Favilli), Carpani, Cassata, Giorgi (27’ st Felicioli), Cacia, Gatto (47’ st Paolini). A disposizione: Ragni, Gigliotti, Manari, Cinaglia, De Angelis. All.: Aglietti.
Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna. Assistenti: Maurizio De Troia di Termoli e Giuseppe Borzomì di Torino. Quarto uomo: Daniele Viotti di Tivoli.
Marcatori: 27’ pt Verde, 38’ pt Gatto (As), 19’ st rig. Cacia (As).
Espulso al 18’ st Perrotta. Ammoniti: Paghera, Mengoni (As), Djimsiti, Gatto (As), D’Angelo, Favilli (As). Angoli 6-5. Rec: 0’ pt e 6′ st.
Amara, sfortunata ma sanguinosa sconfitta dei Lupi al Partenio-Lombardi ad opera dei bianconeri ascolani, diretti rivali nella lotta per la salvezza. La squadra di Aglietti è passata grazie ad un rigore concesso al 19′ del st per un presunto fallo di mano di Perrotta su tiro a botta sicura di Cacia, dopo un batti e ribatti sotto porta, susseguente ad una traversa di Orsolini. Per la verità, le immaginidi Sky avrebbero chiarito che il difensore avellinese avrebbe respinto con la spalla il tiro del centravanti ascolano. Ma purtroppo Aureliano di Bologna ha assegnato il penalty ed espulso l’ex teramano. Così, l’Avellino a 25′ dal termine del match si è improvvisamente ritrovato con un gol sul groppone e con un uomo in meno. Da lì il tentativo di rimonta è stato assai problematico per i ragazzi di mister Novellino, che pure hanno colpito un palo clamoroso nel finale con Djimsiti (nettamente il migliore dei 22 in campo) e sono arrivati alla conclusione almeno altre tre volte senza fortuna sotto la porta avversaria.
La sfortuna, diversamente dalla gara interna con il Pisa, questa volta ha deciso di mettersi di traverso rispetto ai piani e ai desideri del neo tecnico biancoverde Novellino. E sì, perchè già nel primo tempo, dopo il botta e risposta del gol di Verde (mirabile pennellata di mancino su punizione dai 18 metri, con la sfera che ha scavalcato la barriera e si è depositata all’incrocio dei pali alla sinistra del portiere ascolano) al 28′, e del pareggio di Gatto, dieci minuti dopo (intervento sotto misura in anticipo su Gonzalez, raccogliendo un cross dalla destra di Cacia), l’Avellino era stato sfortunato sul finire della prima frazione di gara con una clamorosa traversa colpita di testa da Ardemagni.
La nuova squadra disegnata da mister Novellino, in realtà, non si è discostata molto da quella vista conToscano nelle precedenti 16 gare. Al di là del sistema di gioco di Monzon (un atipico 4-4-2, che in fase offensiva si trasformava in un 4-3-1-2), gli uomini erano gli stessi (e non potrà essere altrimenti, almeno fino al prossimo mese, quando si aprirà il mercato invernale) e nessuno avrebbe potuto immaginarsi situazioni tattiche completamente imprevedibili, con un cambio di allenatori avvenuto appena lunedi scorso. La bacchetta magica non la possiede nessuno nel mondo del calcio. Ma dobbiamo dire che l’Avellino targato Novellino ha mostrato un volto in qualche modo diverso. Specie nel secondo tempo, l’Avellino ha cercato di fare la gara con coraggio e perchè no, anche carattere. E nel finale di gara, quando, i ragazzi del tecnico montemaranese si spingevano generosamente avanti alla ricerca del gol del pareggio, abbiamo potuto notare i Lupi con maggiore verve e voglia di lottare, che francamente con Toscano pochissime volte avevamo visto in campo.
Ecco, da quest’atteggiamento l’Avellino dovrà ripartire sin da sabato prossimo, in occasione del primo dei due derby campani, contro il Benevento. Lo spirito ci sembra quello giusto, e questa è già una buona notizia.