Un gol di Castaldo al 90esimo stende la Pro Vercelli e regala tre punti d’oro ai Lupi
Avellino – Pro Vercelli 1 – 0
Avellino: Gomis, Ely Fabbro (3′ st Comi) Chiosa, Bittante, Kone, Arini, Schiavon, Zito (29′ st Visconti), Arrighini (19′ st Soumare), Castaldo.
A disposizione: Frattali, Petricciuolo, Pozzebon, D’Angelo, Regoli, Vergara. Allenatore: Rastelli
Pro Vercelli: Russo, Germano (39′ st Liviero), Cosenza, Coly, Scaglia, Matute, Ardizzone, Scavone; Di Roberto (11′ st Ferri), Fabiano (22′ st Belloni), Marchi.
A disposizione: Anacuoura, Milesi, Emmanuello, Ronaldo, Ragatzu, Bunino. Allenatore: Scazzola
Marcatore: 44′ st Castaldo (A)
Arbitro: Pezzuto di Lecce
Guardalinee: De Troia di Termoli e Pentangelo di Nocera Inferiore
Quarto uomo: Pasqua di Tivoli
Ammoniti: Fabbro (A), Matute(P), Russo (P) – Espulsi: Ardizzone (P) al 40′ per doppia ammonizione. Angoli.: 5-0 Avellino. Rec.: 0′ pt ; 5′ st. Spettatori 7 mila circa.
I Lupi azzannano la Pro Vercelli proprio all’ultimo giro di lancette del tempo regolamentare. Un gol del suo uomo-simbolo, Gigi Castaldo, ha dato all’Avellino tre punti d’oro. Sembrava una gara ormai da archiviare non senza rimpianti. Ma per fortuna tra le fila dei biancoverdi c’è un uomo dal cuore grande e dalla generosità enorme. Un leader che anche nei momenti difficili come quelli di stasera, in una partita che non avrebbe neppure dovuto giocare, riesce sempre a dare il proprio, determinante apporto, di dedizione ed abnegazione, ma anche di classe cristallina, che lo rendono elemento praticamente insostituibile. Eppure questa sera, credeteci, per larghi tratti sembrava non poter incidere sull’esito del match. Invece, Gigi ha voluto smentire tutti con quel colpo di testa con il quale è riuscito a gonfiare la rete giusto al 90esimo.
In ogni caso, sebbene il gol-vittoria sia giunto in “Zona Cesarini”, il merito per questi tre punti conquistati non può non essere riconosciuto ai ragazzi di mister Rastelli, che alla vigilia aveva ammonito sulle insidie che poteva nascondere questo match in casa contro una neopromossa. E puntualmente, tutti gli aspetti negativi che potevano prevedersi in questo tipo di gare, che apparentemente sembrano abbordabili, si sono verificati alla prova dei fatti. Anche perchè nel primo tempo l’Avellino, pur dando per larghi tratti l’impressione di essere una squadra di rango al cospetto di una timida squadra di provincia votata alla sudditanza tecnica, e pur tenendo con autorevolezza il pallino del gioco in mano, non è riuscita a sfondare. Pur dando l’idea netta che il gol dei biancoverdi fosse questione solo di “dettagli”. Paradigmatica del differente spessore tecnico tra i Lupi ed i Piemontesi è stata l’azione piu’ importante forse dell’intero match, allorquando, intorno al 35esimo, Arrighini aveva letteralmente lasciato sul posto un uomo di esperienza come l’ex Cosenza e, dopo essere penetrato in area, aveva offerto su un piatto d’argento a Castaldo la facile occasione da gol. Che Gigi aveva fallito.
Poco dopo c’è stato il doppio giallo al centrocampista Ardizzone che ha lasciato la Pro Vercelli in dieci uomini. Ma, paradossalmente, da quel momento in poi, gli uomini di Rastelli, con la superiorità numerica a disposizione, hanno perso lucidità, e, pur in vantaggio tecnico e tattico rispetto agli avversari, sono stati presi da una sorta di improvvisa ansia, di precipitazione e foga che hanno inciso negativamente sulla proposizione offensiva dei Lupi. Che si è fatta lenta, farraginosa e scarsamente incisiva, anche perchè in casa biancoverde si utilizzavano poco le fasce (sebbene, ci sia da dire che Zito e Bittante sono apparsi in serata no). Il secondo tempo è stato assolutamente poco lucido e scarsamente produttivo per l’Avellino, che doveva cercare di superare il muro umano che la squadra piemontese aveva eretto a difesa della propria porta. Sterile il possesso palla dei Lupi, che favoriva non poco l’ordinata difesa della Pro Vercelli. Tra l’altro, tra le note negative dei biancoverdi, bisogna annoverare anche la prestazione opaca di uno che sa fare la differenza: Moussa Kone, che non ha saputo mai creare, con le sue proverbiali penetrazioni improvvise ed i suoi inserimenti in verticale, chiare occasioni da gol.
Insomma sembrava profilarsi un brutto esordio per i biancoverdi. Ma proprio quando sul Partenio-Lombardi stavano cominciando a scorrere i titoli di coda, Schiavon ha messo dentro una bella palla per la testa di Comi, che ha fatto da ponte per l’accorrente Gigi Castaldo che, sempre di testa, ha messo la sfera dove il portiere piemontese non poteva arrivarci. Apoteosi proprio allo scadere per i Lupi che hanno regalato agli impagabili tifosi avellinesi una gioia davvero grande.
E cosi, con questa vittoria beneaugurante, i Lupi brindano all’esordio del campionato, rispondendo presente alla “chiama” dei possibili protagonisti di questo entusiasmante torneo cadetto.