Messina – Avellino 1 – 0, disastroso naufragio dei Lupi in riva allo Stretto
Messina – Avellino 1 – 0
Messina: Fumagalli, Lia, Ferrara, Manetta, Ortisi, Firenze (68′ Zunno), Frisenna, Scafetta (82′ Polito) Emmausso (69′ Cavallo), Plescia, Ragusa (52′ Buffa). A disposizione: De Matteis, Pacciardi, Darini, Tropea, Luciani, Zammit, Di Bella. All.: Modica.
Avellino: Ghidotti, Benedetti, Rigione (26′ Mulè), Cionek, Cancellotti (84′ Ricciardi), Lores Varela (84′ Marconi), Palmiero, Armellino, Tito (60′ Sannipoli), Patierno (60′ Gori), Sgarbi. A disposizione: Pane, Pizzella, Maisto, Pezzella, Tozaj. All.: Pazienza.
Arbitro: Ancora di Roma.
Marcatore: al 29′ Plescia (M).
Disastro biaun ncoverde in riva allo Stretto! I Lupi soccombono al cospetto del battagliero Messina. Alla vigilia nessuno avrebbe giocato euro sulla vittoria dei Peloritani. Eppure l’inopinato è accaduto al Franco Scoglio di Messina. La squadra di Pazienza aveva approcciato nel migliore dei modi il match in casa di una rivale assai modesta sul piano tecnico. Nei primi venticinque minuti c’era stato solo l’Avellino in campo. Diverse le occasioni da gol per i Lupi nella prima metà del primo tempo; le più clamorose con Varela, che aveva scheggiato il palo alla sinistra di Fumagalli, e con Patierno che dal centro dell’area aveva girato di destro quasi a colpo sicuro, ma un difensore messinese, non visto dall’arbitro, aveva respinto la sfera con un braccio.
Poi, improvvisa la svolta: si è infortunato Rigione, costringendo Pazienza a rilevare l’ex capitano del Cosenza con Mulè. E’ stato l’inizio della fine per i Lupi, che di lì a qualche minuto hanno preso gol dall’ex Plescia, che ha girato di testa un calcio d’angolo dalla destra, beffando l’immobile difesa avellinese.
Senza il suo leader in difesa, la squadra ha avuto un po’ di smarrimento, senza riuscire più riprendere la partita in mano, anche perchè il Messina, nel frattempo, si era ritratto completamente dietro la linea della palla, chiudendo tutti gli spazi ai velleitari tentativi dei Lupi.
Nella ripresa, Pazienza ci ha messo anche del suo, perchè non ha avuto il coraggio di cambiare assetto di gioco, passando ad un sistema più propositivo, togliendo un difensore centrale per fare posto ad un centrocampista in più, magari passando ad un 4-4-2, se non addirittura ad un 4-3-3. Il tecnico pugliese ha effettuato due cambi al quarto d’ora della ripresa, ruolo per ruolo, senza modificare il proprio assetto di gioco, neppure quando i Peloritani hanno tolto un attaccante per fare posto ad un centrocampista. Solo nei minuti finali ha inserito Marconi, togliendo Varela, ma ormai la squadra non aveva più nè idee, nè energie.
Purtroppo per i Lupi, la sconfitta, incredibile ed inammissibile, atteso il modesto rilievo tecnico degli avversari, ha lasciato anche lo strascico amaro degli infortuni (speriamo non seri) di Rigione e di Cionek, oltre all’espulsione di Benedetti. Questo significa che per la prossima gara interna con il Potenza, la compagine irpina dovrà giocare senza la sua difesa titolare, e, quel che più conta, senza neppure sostituti di ruolo, ove si escluda il solo Mulè.
Insomma, oltre al danno, anche la beffa.
E intanto, la classifica torna ad essere precaria, con appena sette punti in sei gare disputate, facendo ripiombare nuovamente nello sconforto la tifoseria biancoverde.