Metti una mattina in visita ad HS: scopri un’eccellenza irpina incredibilmente sconosciuta ai piu’
La notizia di un eventuale passaggio di proprietà delle quote dell’AS Avellino, detenute dalla famiglia Iacovacci, al giovane ma già affermato imprenditore montemilettese Michele Gubitosa, sta facendo un rumore assolutamente inopinato fino a qualche settimana fa. Forza mediatica notevole, un piccolo tsunami di provincia. Sul conto del “ragazzo” irpino, tutta acqua e sapone, se ne sono dette di vari colori. Diciamo anche che la diffidenza tutta nostrana ha dato anche licenza a qualche malpensante di non esprimersi in maniera positiva nei confronti di Gubitosa. Evidentemente, questa “piccola provincia” del sud, tra i tanti mali di cui è ancora afflitta, non riesce a scrollarsi di dosso alcune tendenze alla maldicenza “sic et simpliciter”, perchè la stessa trova terreno piu’ fertile nella discussione, anzi nella chiacchiera e nel pettegolezzo.
Francamente a noi questo gioco del “gossip” (per mutuare un neologismo molto in voga ultimamente) non ci ha mai appassionati. Essendo uomini di campo, ed amando “l’odore dell’erba verde” del campo di calcio, ci piace giudicare esclusivamente ciò che vediamo. Come la passione per il calcio giocato ci fa descrivere una partita solo e soltanto se l’abbiamo vista con i nostri occhi, cosi, almeno sul piano giornalistico, ci piace ragionare, dissertare e sindacare di cose viste direttamente.
E cosi, questa mattina ci siamo messi in macchina e con l’amico e collega Cleo (all’anagrafe Clemente Murino) ci siamo fatti una capatina nella zona industriale di Pietradefusi, destinazione HS Company. Appena arrivati, abbiamo visto due grossi capannoni e due altri ancora in via di ultimazione. Su quello centrale, ove sono ubicati gli uffici ed i servizi principali, campeggiava la scritta che denomina l’azienda: HS. Siamo entrati ed abbiamo chiesto di Michele Gubitosa. Una signorina gentilissima ci ha pregato di attendere. Dopo qualche istante è comparso lui: un giovane imprenditore, anzi un ragazzo di appena 33 anni: magro, alto, distinto, dal viso buono e pulito. Aveva un viaggio impellente per Roma (presso una delle sue quattro aziende sparse sul territorio nazionale), ma non ha saputo tenere a bada i suoi stessi modi raffinati e la sua innata disponibilità. Ci ha fatti accomodare, ci ha offerto un caffè e poi ci ha parlato e fatto vedere diversi dettagli tecnici e strutturali dell’attività della sua azienda. Non abbiamo parlato di cifre e di fatturati. Ma l’elencazione dei mezzi (oltre centotrenta autovetture sparse per l’Italia, che con il marchio HS portano assistenza e servizi in tutta la Penisola, e soprattutto presso aziende multinazionali dai nomi davvero altisonanti), le telefonate che arrivavano, i dipendenti (praticamente quasi tutti giovani tra i venticinque ed i trentanni e poco oltre, svegli, spigliati, simpatici., e pure qualche tifosa, come Evelina di Taurasi con un bel lupo tatuato su un braccio, guarda caso proprio sul punto dove di solito si esegue un prelievo di sangue ), decine e decine nelle tante stanze (confortevoli e persino “dispersive” sul piano degli spazi utilizzati) che operavano in tempo reale, collegandosi con l’intero stivale. Poi ci siamo spostati in un altro capannone che fungeva da deposito e da magazzino. Ed abbiamo sentito parlare della “Penta Service” altra azienda che fa capo ad HS, che nella sede di Reggio Emilia, è dotata di un grande laboratorio ed una fabbrica dove vengono costruiti computers e macchine elettroniche per le multinazionali, pubbliche e private, partrner di HS.
Insomma, e per farla breve, abbiamo potuto constatare ed appurare “de visu” una realtà che forse la stragrande maggioranza dei nostri conterranei non conosce: un’eccellenza imprenditoriale, enorme vanto dell’Irpinia, che può certamente fare invidia a tante aziende di livello nazionale. Una realtà davvero encomiabile di attività produttiva, che non solo è di successo, ma è destinata ad espandersi per la domanda sempre piu’ crescente. E francamente, ci fa davvero specie che quasi nessuno dei “notabili” provinciali, sia nella politica che tra gli industriali stessi d’Irpinia, conoscesse questa realtà produttiva. Paradossalmente, e fortunatamente, invece, per Gubitosa, quest’azienda è conosciuta ed apprezzata dai manager di molte importanti industrie italiane, che da tempo si servono dei servizi e delle prestazioni di HS.
D’Altronde, la tipologia e le caratteristiche della “merce” che si produce e si vende (la produzione di hardware, di servizi ed assistenza h24, ma anche la formazione tecnica, in continua evoluzione) non possono, per ovvi motivi, trovare soluzione di continuità, nè adesso, nè in futuro nella richiesta. Del resto, oggi giorno anche il piccolo dettagliante, oppure l’ultimo dei professionisti, non può prescindere dall’utilizzo delle macchine elettroniche.
Per quanto riguarda l’accostamento del nome di Michele Gubitosa al calcio di casa nostra, riteniamo di poter dire (almeno per quanto ci riguarda) che, non avendo la sfera di cristallo, non siamo in grado di sapere se si concretizzerà a breve il suo ingresso nella compagine societaria dell’AS Avellino. Ma siamo convinti, sin da ora, che se dovvesse entrare Gubitosa nella società di Piazza libertà, avremmo la netta speranza che la gloriosa compagine irpina possa avere la non piccola chance di non dover dipendere dal domani.
Alla faccia di chi riteneva che questo giovane montemilettese fosse un piccolo e sconosciuto artigiano di provincia.
Rino Scioscia