Mondiali di calcio 2014, dopo sole due partite i Campioni del Mondo in carica sono già fuori: sconfitti dal Cile 0 -2

Un cielo plumbeo fa da tetto alla caduta dei Principi del pallone. Triste fine di un ciclo meraviglioso. Requiem per la Spagna piglia tutto, requiem per una squadra che ha vinto due Europei e un Mondiale di fila. Requiem per il tiqui-taca, onore al tiqui-taca. Dopo l’Olanda, anche il Cile dà una lezione (più contenuta) ai campioni in carica. Che, pensa il paradosso, sono i primi a essere eliminati. Un crollo senza mezzi termini. In Sudafrica, la Spagna che ha alzato la coppa avevo subito due gol in sette partite (una, toh, da parte del Cile). Qui ne ha presi 7 in due. Il Cile ha punto nelle debolezze di una delle nazionali più forti di sempre e ha fatto felice l’esercito dei suoi 40 mila tifosi che hanno riempito il Maracanà. Cile qualificato e primo del gruppo, con l’Olanda. Adios grande Espana. Da adesso parte un’altra storia nel calcio.

Del Bosque ci ha provato a raddrizzarla. In generale tradendo un po’ il tiqui-taca con l’inserimento di un vero centravanti. Provando anche a risorgere con un paio di scelte pesanti: fuori Piquè, che ormai non si parla più con Sergio Ramos, e il regista di tante battaglie, Xavi. Dentro Javi Martinez, centrale per caso, e Pedro, per una squadra sulla carta più aggressiva. Il terrore di abdicare ha attanagliato i gattini rossi fin dall’alba della sfida. Il Cile è entrato aggressivo, pressava alto e cercava le sortite in velocità di Sanchez, di nuovo “nino maravilla”. Ma anche Vidal, messo trequartista dietro a Vargas e Sanchez, è apparso trasformato rispetto all’esordio claudicante con l’Australia. Correva dietro alle caviglie di tutti e impostava: il guerriero ritrovato. Pian piano la Spagna ha preso coraggio e Xabi Alonso ha avuto una grande occasione ma Bravo gli ha parato il tiro a due passi. Proprio nel momento migliore degli ex padroni del pallone, il Cile è passato in vantaggio con un’azione meravigliosa tutta di prima e tutta di marca “italiana”: Vidal che ruba palla e dà a Sanchez che allunga per Arangui che fa l’assist per Vargas. Vargas, quello che il Napoli manda in giro in prestito da due anni. La reazione della Spagna è stata solo in un’azione di Diego Costa con tiro che finisce sulla rete esterna. Invece il Cile quando deve colpire colpisce. Come al tramonto del primo round: punizione dello scatenato Sanchez, Casillas respinge e Arangui ribatte in rete.

Del Bosque mette subito Koke nel secondo round per un frastornato Xabi Alonso. E la Spagna torna furia per un quarto d’ora, tenendo il Cile in area. Diego Costa, su stupendo invito di Iniesta, ha avuto una grande occasione ma s’è fatto respingere il tiro da Isla. E’ l’ultima azione per l’ex centravanti, sostituto da Torres. Poi verrà anche il turno di Cazorla per l’irriconoscibile Pedro. Ma è stato ancora il Cile ad avere le chance migliori in contropiede, anche se nel finale Bravo ha dovuto essere molto bravo su un paio di punizioni. Risultato che non fa una piega. Spagna imbrigliata, Spagna che adesso deve pensare a riaprire un ciclo.

 

 

 

 

 

 

Da Gazzetta.it

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