Mondiali di calcio, la Germania travolge il Portogallo: 4 – 0, tripletta di Thomas Mueller

Da Salvador arriva un messaggio forte e chiaro per tutte le altre nazionali del Mondiali: la Germania è un’autorevolissima candidata per il titolo. Lo ha dimostrato travolgendo il Portogallo più di quanto non dimostri il 4-0 finale. Cristiano Ronaldo (messosi in evidenza solo per un calcio di punizione dei suoi, nel recupero) e soci sono stati dominati da una squadra che, com’era nelle previsioni, aveva rinunciato a Klose giocando con il ‘falso 9’ e dimostrando che il ‘tiqui-taka’ stile Barcellona di Guardiola sta facendo proseliti a Monaco di Baviera e non solo, visto il modo in cui ha giocato il ‘National Mannschaft’ ben disposto in campo da Joachim Loew, uno che impara rapidamente e sa insegnare il calcio. Grande protagonista del match è stato proprio colui che ha ‘fatto finta’ di fare il centravanti, quel Thomas Mueller autore di una tripletta e che quindi porta a casa il pallone di questa partita. Altro che bomber puri e record di Ronaldo da battere: nel giorno della sua 100/a partita in un Mondiale, la Germania imita l’Olanda con la Spagna, segna a ripetizione e si fa ammirare per un calcio ancor più dominante di quello degli ‘Orange’, anche se bisogna tenere conto delle debolezze di un Portogallo a tratti imbarazzante. Oltretutto la Selecçao è rimasta in dieci fin dal 36′ pt, quando il ‘bad boy’ Pepe non ha smentito la sua fama rifilando una testata a Mueller dopo avergli urlato in faccia insulti ritenendolo colpevole di aver simulato in area. Un comportamento irresponsabile, quello del n.3, che ha lasciato in dieci la sua squadra che già stava imbarcando acqua da tutte le parti. Per il Portogallo è stato un giorno veramente da dimenticare, visto che ha perso anche due giocatori per infortuni muscolari: Hugo Almeida nei primi 45′ e Fabio Coentrao nella ripresa. Trascinata da un Kroos in stato di grazia nonostante caldo e umidità (in occasione di ogni stop del gioco tutti i giocatori andavano a bere e rinfrescarsi), la Germania ha preso subito a scambiarsi palla con fraseggi e triangoli, e cercando l’imbucata. In occasione di uno spunto di questo tipo, l’arbitro serbo Mazic ha visto una strattonata di Joao Pereira a Goetze e ha fischiato il penalty dopo 12 minuti: perfetta la trasformazione del talento del Bayern omonimo del mitico ‘der Bomber’, leggi Gerd Mueller. La Germania ha continuato il proprio carosello offensivo senza mai dare punti di riferimento, con Ozil e Goetze che si scambiavano spesso le posizioni, al Portogallo ha cominciato a girare la testa e dopo un’occasione fallita di Nani, è arrivata la rete di Hummels (colpo di testa in splendida elevazione su corner di Kroos) che, assieme all’espulsione di Pepe di quattro minuti dopo, ha in pratica chiuso la partita, anche se nel finale di tempo Mueller ha raddoppiato il bottino personale dopo aver perfettamente controllato un assist del solito Kroos. Nella ripresa 4-0 ancora a opera del n.13, in tap-in su una respinta di Rui Patricio su conclusione di Schuerrle, e tutti a casa, perchè il dominio tedesco è continuato anche se con meno intensità e corsa. Evidentemente qui a Bahia ha fatto maggiore effetto la foglia di Oxossì del culto Cadomblè donata in mattinata alla Cancelliera Merkel, poi gioiosa supporter, che le citazioni di Papa Francesco ‘postate’ da Cristiano Ronaldo due ore prima della partita. Oggi, quindi, ha vinto anche la “Roma Negra” (definizione coniata da Jorge Amado) su quella vera di piazza San Pietro.

 

 

 

Da Ansa.it

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