Montefusco, venerdi 19 giugno Rassegna Letteraria con il libro di Pietro Paolo Parrella “La Repubblica di Santa Sofia”

‘La Repubblica di Santa Sofia – Intrighi, amori e avventure nel ducato pontificio di Benevento del XII secolo’: un libro di Pietro Paolo Parrella – candidato al premio Strega 2015 – che affascina e che taglierà il nastro della rassegna letteraria nella biblioteca comunale di Montefusco.
L’interessante appuntamento è fissato per venerdì 19 giugno alle ore 19.00. Il tutto si svolgerà nell’incantevole location di palazzo Giordano nel borgo antico dell’ex capoluogo del Principato Ultra.
Al tavolo dei lavori: l’autore del libro Pietro Paolo Parrella; la giornalista Teresa Lombardo nonché delegata alla cultura del Comune di Montefusco. Interverrà il critico Cosimo Caputo.
Insomma un appuntamento imperdibile per farsi affascinare dalle pagine di un poderoso romanzo medievale che contamina storia e finzione, offrendo un riuscitissimo affresco in cui si fondono abilmente la macrostoria degli eventi trattati – l’esperienza repubblicana verificatasi nel Ducato pontificio di Benevento – e la microstoria dei personaggi in scena.
Ma… il vero protagonista de ‘La Repubblica di Santa Sofia’ è il popolo di Benevento: nobili e popolani in lotta per la conquista di una fetta di libertà. Un popolo diviso in varie e contrapposte fazioni che si batte senza esclusione di colpi per consumare vendette private o risolvere pubbliche contese, ma soprattutto per far prevalere la forza di governo sognata per la città. E’ il gusto dell’avventura che appassiona e diverte il lettore: si susseguono assedi, cospirazioni e tanto altro.
Il romanzo respinge ogni idea storicistica di progresso. L’autore non manifesta alcuna fiducia nei processi evolutivi della civiltà. Pertanto ad alcuni dei personaggi non resta altro da fare che affidarsi alla preghiera: “…Ora capiva che il tormento dell’anima era ben più difficile da sopportare del dolore fisico. Si chiedeva anche che cosa avrebbe potuto fare per salvare la città da una imminente sciagura. Ma sentiva tutta l’angoscia della propria impotenza. E pregava. Pregava intensamente come se potesse mutare, con la sola forza delle sue preghiere, il corso fatale degli eventi”.

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