Monteverde, fino al 30 agosto la mostra di pittura “Spazio Vuoto” di Antonio Tozzoli

Antonio Tozzoli nasce a Monteverde nel 1954 e si trasferisce a Cambiano nel 1966. Da sempre appassionato d’arte, si forma inizialmente come autodidatta e, in seguito, frequentando la scuola di pittura Giacomo Grosso di Cambiano, diretta da Ferruccio D’Angelo. Per alcuni anni il percorso formativo si interrompe per motivi di lavoro, sino al 2014 quando inizia a frequentare corsi di formazione presso la Pinacoteca Albertina dell’Accademia di Belle Arti di Torino. E’ proprio in tale ambiente fervido e stimolante, con la guida di due giovani artisti, Giulia Gallo ed Enrico Partengo che nasce il progetto artistico sulla terra d’origine. Lo “Spazio Vuoto” e’ il titolo di una mostra di pittura dell’artista che si puo’ visitare fino al 30 agosto nel Castello di Monteverde e rappresenta ciò che resta nel cuore di chi parte e lascia il paese natìo, ma è anche lo spazio che rimane nel paese lasciato solo. E’ proprio in questa dimensione “bianca”, svuotata, che ciascuno può trovare l’opportunità per riscrivere una storia nuova: da una parte l’emigrante che inizia una vita diversa altrove e che parte con le sue radici recise in valigia nella speranza di innestarle su un terreno nuovo pronto ad accoglierle; dall’altra il paese, rimasto silenzioso e in attesa di nuovi soffi vitali che tornino a rianimarlo. Le opere in mostra nascono proprio dalla rielaborazione personale di chi è partito e a distanza di tempo e spazio ha sentito la necessità di riempire lo spazio vuoto attraverso uno studio approfondito sulla terra d’origine che si traduce in immagini. La mostra racconta così il legame di un uomo con il suo paese natìo, Monteverde, che altrettanto sta riempendo il suo spazio vuoto con una grande opera di rivalutazione e valorizzazione grazie ad una serie di iniziative come l’iscrizione nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” o il ” Grande spettacolo dell’acqua” che ha avuto eco su scala nazionale. Proprio questo evento ha ispirato alcuni lavori, in cui l’immagine del tracciato del sismografo rilevante il terremoto che sconvolse Monteverde nel 1980, si riflette in quella del “Grande spettacolo dell’acqua” , come ad indicare la rinascita di questo paese ferito. Nella mostra i lavori diventano quasi delle cartoline, dove le immagini fantastiche si fondono con le immagini scaturite dal ricordo e dal sentimento.

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