Nel libro di Michela Marano “Dialoghi sotterranei” il resoconto della vita sulla soglia della morte
Appartiene alla collana Edificare Universi l’opera Dialoghi sotterranei di Michela Marano edita per i tipi di Europa Edizioni di Roma e presente alla fiera nazionale “Più libri più liberi” nei giorni dal 05 al 09 dicembre 2019. L’autrice nata in Irpinia, docente di materie letterarie è alla sua terza pubblicazione, avendo già dato alle stampe le raccolte di poesie Frammenti in-versi e Fili d’aria riflessi; con questa nuova opera dichiara di essersi accostata alla prosa, senza dimenticare la profondità essenziale del verso, ricco in sé di figure retoriche, tracciando una continuità discorsiva tra l’estinto che si racconta e chi ancora vive.
Lo scritto è caratterizzato infatti da brevi dialoghi, da qui la scelta del titolo, di persone sia uomini che donne, che negli attimi più travagliati che conducono ad un’altra esistenza e più dolorosi poiché segnati dall’addio dalle persone più care e familiari, brevemente fanno un resoconto della loro vita terrena. Con poche parole ricostruiscono la vita che si sta per lasciare e la sofferenza legata al trapasso: c’è un’intima riflessione che spazia dalle illusioni terrene che sono state rincorse alla materialità delle tombe come soluzione di vicinanza con l’estinto.
Presente il pensiero del Foscolo, infatti vi sono dei versi scelti dal carme Dei Sepolcri che fanno da chiave di riporto per alcuni dialoghi, come espressamente riferito già nelle Avvertenze di lettura, così come sono evidenti i richiami agli epigrammi dei lirici greci e alla lorobrevitascon racconti ridotti all’essenziale, perché chi sta per lasciare la vita terrena ha poco tempo per fare lunghe descrizioni e pertanto è portato a far sottendere più che dichiarare esplicitamente.
Tocca al lettore interpretare talvolta le intimità sottintese, spostarsi negli spazi interiori dei protagonisti dei dialoghi per afferrare il significato della morte che poi è anche il significato della vita. Perché infatti chi muore non cancella il ricordo in chi resta e ha necessità della fiaccola della rimembranza del proprio caro per poter meglio dare significato ai propri giorni e accettare, suo malgrado, l’ineluttabilità della morte.