Nel Pdl irpino siamo alla resa dei conti

 Antonia Ruggiero, la Consigliera regionale irpina del Pdl, commenta cosi’ l’esito del voto ad Avellino:“Bisogna interrogarsi sul dato elettorale del Popolo della Libertà dove ad Avellino con quel 7 per cento non ha fatto nemmeno giungere i candidati al ballottaggio se ciò è chiaro indicatore di un malessere locale, accolgo con determinazione l’invito a riflettere della collega consigliera regionale Luciana Scalzi. Occorre quindi un serio rinnovamento del partito a partire dal coordinatore provinciale di Avellino”.

 Ettore De Conciliis, esponente cittadino del Pdl, cosi’, in una nota, controbatte alle critiche:
Chiunque dice che il PDL non ha raggiunto il ballottaggio non dice una falsità ma omette pezzi, rilevanti, di realtà. In nessuna città d’Italia la frammentazione e la dispersione è stata così alta come ad Avellino. Tanto è vero, che Avellino è stata, al primo turno, la città con la più alta affluenza alle urne d’Italia. A parte il dato quantitativo (otto candidati sindaco per ventuno liste), quello che è stato “formidabile” è il coefficiente qualitativo delle candidature apicali: oltre alle tre compagini più forti (PD, UDC e PDL) erano schierati un deputato (Giordano), due forze politiche nuove con alle spalle, anche loro, due deputati (Scelta Civica e M5S), il vice sindaco uscente e un assessore uscente. La partita del primo turno si è chiusa con 8,77 punti di distacco fra Foti e Battista, uno dei migliori risultati d’Italia, considerato che il distacco fra il candidato del Centro Sinistra e quello del Centro Destra è stato di almeno dieci punti in tutti i comuni capoluogo dove si è votato. Purtroppo, in questo gap si è “infilato” un altro candidato, col quale avremmo potuto siglare un apparentamento (potenzialmente vincente) al secondo turno se solo egli avesse avuto maggiore sensibilità e rispetto nei confronti della nostra coalizione e dei nostri compagni di viaggio.
Chiunque attacca il gruppo dirigente del PDL senza aver minimamente contribuito a questa tornata, compie un esercizio retorico spesso vile, sostanzialmente inutile. L’on. Ruggiero, cittadina di Avellino, dirigente di Partito, non ha contribuito né in termini programmatici né in termini politici alla campagna elettorale del PDL. Non si è candidata né ha indicato candidati (in verità, mi viene detto, ne aveva proposto uno, ma non corrispondente ai requisiti minimi per l’ottenimento della candidatura), non ha promosso iniziative o attività di propaganda nonostante il suo ruolo di consigliere regionale. Ha declinato ogni ruolo o protagonismo, non ha partecipato per sua scelta a nessuna riunione, né ha frequentato la sede del Partito; mi sembra oggettivamente fuori tempo massimo questa sua ritrovata volontà di interessarsi della politica cittadina del PDL. Anche lei, come altri, si è prodotta nella pratica poco nobile di attaccare lo sconfitto (che tale non è come dimostrato) senza aver fatto nulla, ma proprio nulla, per contribuire al risultato finale”.

Francesco Aufiero

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