Nomina scrutatori ad Avellino, dura presa di posizione del Cordinamento provinciale UDC

Il Coordinamento provinciale dell’UDC ha diramato una nota per ribadire con fermezza la propria contrarietà alla nomina degli scrutatori per le elezioni comunali di Avellino. Ecco il testo

Ormai la politica ad Avellino è il regno delle contraddizioni e delle convenienze. E ci sono vicende in cui questo dato di fondo diventa esponenziale. E’ il caso della individuazione degli scrutatori per le Amministrative del 26 e 27 maggio prossimi in città. Accade che un componente della commissione elettorale comunale decida di non effettuare il sorteggio per la scelta degli scrutatori. Decide, al contrario, di nominarseli ad personam. E così ecco i 72 scrutatori reclutati dal componente in questione, 72 scrutatori che sicuramente sapranno come essergli riconoscenti per una nomina avvenuta sì nei termini di legge, ma di sicuro fuori dai canoni dell’opportunità e nonostante il coro praticamente unanime di voci che chiedeva a gran forza che la scelta avvenisse per sorteggio. Dov’è la contraddizione? Ce ne sono più di un paio che è il caso di far rilevare. La prima: il componente della commissione elettorale comunale è interessato direttamente dalla prossima competizione elettorale, figurando in una lista come candidato alla carica di consigliere. La seconda: lo stesso componente/candidato lo si è visto aggirarsi la notte prima dello scadere dei termini per la presentazione delle liste un po’ in tutte le segreterie dei partiti alla ricerca di un’anima pia che lo candidasse. Il suo partito di provenienza, infatti, l’ha considerato non candidabile per una sua certa labilità di posizioni e di appartenenza. Il fatto che il componente/candidato oggi provi ad ergersi a paladino della morale cittadina fa un po’ specie. La terza contraddizione è legata allo schieramento in cui oggi il componente/candidato ha trovato approdo. Ebbene, questo schieramento dice di stare in campo per rappresentare il nuovo, per mettere fine alle pratiche clientelari della vecchia politica. Campeggia un perentorio “Basta!” sui loro manifesti. Adesso è spontaneo chiedersi: se è il rinnovamento che cercano e che vogliono affermare attraverso un poco probabile successo elettorale, come si coniuga la loro legittima istanza di rinnovamento con queste pratiche che rappresentano il vecchio più vecchio che c’è? Chi guida questo schieramento come candidato sindaco è d’accordo con questa modalità di reclutamento utilizzata per gli scrutatori? E se non è d’accordo, come certamente non lo sarà, perché non ne prende le distanze? Ci piacerebbe conoscere le risposte da parte di questa ciurma di innovatori”.

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