Novara – Avellino 1 – 0, mal di trasferta per i Lupi che cadono anche in Piemonte
Novara – Avellino 1 – 0
Novara: Da Costa, Dickmann, Troest, Scognamiglio, Calderoni, Faragò, Viola, Casarini, Adorjan (1’ st Di Mariano), Bajde (43’ st Lukanovic), Sansone (34’ st Romagna). A disposizione: Pacini, Galabinov, Bolzoni, Kupisz, Mantovani, Selasi. All.: Boscaglia.
Avellino: Frattali, Gonzalez, Djimsiti, Perrotta, Asmah, D’Angelo, Paghera (15’ st Castaldo), Lasik, Belloni, Camarà (21’ st Verde), Soumarè (28’ st Bidaoui). A disposizione: Radunovic, Diallo, Migliorini, Crecco, Omeonga, Donkor. All.: Toscano.
Arbitro: Rosario Abisso della sezione di Palermo. Assistenti: Enrico Caliari della sezione di Legnago e Damiano Margani della sezione di Latina. Quarto uomo: Francesco Guccini della sezione di Albano Laziale.
Marcatore: 11’ st Viola
Ammoniti: Paghera, Troest (N) e Asmah. Angoli: 5-4. Rec.: 1’ pt e 3’ st.
Siamo alle solite: l’Avellino formato trasferta non ne vuole proprio sapere di giocare una partita decente. Anche oggi al Piola di Novara, i ragazzi di Toscano hanno mostrato scarsa capacità penetrativa e sono sembrati quasi rinunciatari, almeno nelle prima frazione di gioco, nel corso della quale si sono letteralmente limitati a svolgere ciascuno il proprio compitino, senza forza re più di tanto. E’ vero che prudenza suggeriva di non scoprirsi troppo in casa di una squadra alla disperata ricerca di punti. Ma lo stesso Novara, pur cercando di proporre la propria fase offensiva, ha fatto davvero pochino per meritarsi il vantaggio. Infatti, pur subendo forse anche troppo la pressione dei padroni di casa, l’Avellino non ha sofferto più di tanto. Il problema è che i Lupi sono stati scarsamente propositivi in avanti, forse più preoccupati di rimanere sul pezzo in fase di non possesso. Ma l’aspetto negativo da parte dei Lupi è stato senz’altro quello di arretrare troppo il baricentro e di rintanarsi eccessivamente nella propria trequarti. All’intervallo è giunta una squadra biancoverde apparsa più contenta di aver portato a casa metà della propria “mission”, che rammaricata per non aver prodotto niente di buono in fase di attacco.
La ripresa è cominciata così come era finito il primo tempo, con lo stesso canovaccio tattico: il Novara a fare la gara e l’Avellino ad attenrdere, forse anche facendo, inconsciamente, una sorta di conto alla rovescia. Ma si sa, che soprattutto in questo torneo assai equilibrato, basta un episodio negativo, o meglio una cosiddetta palla sporca per perdere una gara. E, in realtà cosi è stato: uno dei calciatori di maggiore classe dei padroni di casa, Nicolas Viola, all’11’ ha provato da fuori uno dei suoi tiri assai insidiosi. La palla era bene indirizzata verso lo specchio della porta, ma era anche apparsa alla portata di Frattali, ma la malasorte ha voluto metterci lo zampino e Djimsiti ha involontariamente deviato la sfera che ha preso una parabola praticamente imparabile per il portiere avellinese, andando ad infilarsi proprio a fil di palo. Il gol del vantaggio novarese ha avuto l’effetto di scuotere in qualche modo i ragazzi di Toscano, il quale è corso immediatamente ai ripari mettendo in campo i “convalescenti” Castaldo e Verde. L’Avellino così ha acquisito un minimo di pericolosità in avanti, ma, ai fini del pareggio, poco è cambiato, se non la buona volotà dei biancoverdi di portarsi in avanti ed essere più minacciosi. Alla fine della fiera, le minacce, o meglio i tentativi portati avanti dai lupi sono stati neutralizzati anche con affanni relativi da parte degli uomini di Boscaglia, che sono riusciti a portare in porto una vittoria assai preziosa, contro una diretta concorrente per la salvezza, stando a quanto dice attualmente la classifica. Che si fa nuovamente pericolosa per l’Avellino. Ma per fortuna non c’è tempo per pensare e disperarsi: martedi sera si torna in campo per il turno infrasettimanale. Al Partenio-Lombardi, ospitando la non trascendentale Ternana, i biancoverdi avranno subito l’opportunità per irmettersi in carreggiata.