Paternopoli, controlli dei Carabinieri sulla sui luoghi di lavoro: sospensione dell’attività, 35mila euro di sanzioni e denuncia per il titolare dell’impresa edile
Prosegue l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino nel contrasto al lavoro irregolare ed a quelle violazioni commesse in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro, ancora troppo spesso teatri di incidenti le cui conseguenze sono rese maggiormente tristi dal fatto che il più delle volte risultano conseguenza del mancato rispetto di normative e procedure di sicurezza.
Nell’ambito di tali servizi, finalizzati anche al contrasto dell’abusivismo edilizio nelle fasce protette, i Carabinieri della Stazione di Paternopoli, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino, hanno proceduto al controllo di vari cantieri edili.
E sotto la lente del personale operante cadevano i lavori per la realizzazione di un capannone rurale da adibire a laboratorio agricolo.
I lavori erano stati affidati ad un’impresa dell’hinterland avellinese, il cui rappresentante legale è stato denunciato in stato di libertà perché ritenuto responsabile di diversi illeciti penali, avendo omesso di:
- inviare i lavoratori alle periodiche visite mediche previste dal programma di sorveglianza sanitaria;
- informare e formare i dipendenti sui rischi per la salute e sulla sicurezza sul lavoro;
- assicurare, nel cantiere, la necessaria viabilità di persone e veicoli;
- approntare idonea recinzione per impedire l’accesso agli estranei.
Accertate le citate violazioni penali, i militari hanno denunciato l’imprenditore edile in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.
Ma il certosino lavoro dei militari non si limitava al deferimento, atteso che l’imprenditore aveva impiegato tre operai privi di regolare assunzione.
Nel corso del servizio, infine, i militari hanno contestato prescrizioni e sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 35.000 euro ed hanno adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale poiché impiegava lavoratori privi di regolare assunzione in misura superiore alla soglia del venti percento del totale delle rispettive maestranze fissata dalla normativa vigente.