Perugia – Avellino, tre sberle in pieno viso ad una squadra biancoverde piccola piccola

Perugia – Avellino    3 – 0

Perugia: Rosati, Belmonte, Volta, Monaco, Di Chiara, Brighi (33’ st Acampora), Zebli, Dezi (41’ st Ricci), Nicastro (30’ st Buonaiuto), Di Carmine, Guberti. A disposizione: Elezaj, Imparato, Bianchi, Chiosa, Alhassan, Da Silva. All.: Bucchi.

Avellino: Frattali, Gonzalez, Jidayi, Diallo, Belloni (8’ st Lasik), D’Angelo, Omeonga (23’ st Paghera), Soumarè, Asmah, Verde, Ardemagni (40’ pt Camarà). A disposizone: Offredi, Perrotta, Migliorini, Crecco, Donkor, D’Attilio. All.: Toscano.

Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli. Assistenti: Domenico Rocca di Vibo Valentia e Giuseppe Opromolla di Salerno.                 Quarto uomo: Daniele De Remigis di Teramo.

Marcatori: 24’ pt Monaco, 32’ pt e 39’ st Di Carmine.

Ammoniti:  Diallo e Lasik. Calci dangolo 7-5. Rec.: 1’ pt e 3’ st.

Un Avellino irriconoscibile, anzi piccolo piccolo, prende tre sberle dal Perugia, e torna assai ridimensionato dall’ Umbria.  La squadra di Mimmo Toscano praticamente non ha fatto quasi nulla per evitare la sconfitta, che, dobbiamo ammetterlo, ci sta tutta anche nel risultato severo. E sì, perchè i biancoverdi non hanno mai dato l’impressione, anche nel primo quarto di gara, quando non avevano ancora subito neppure un gol, di poter impensierire gli Umbri. La compagine di Bucchi ha fatto la partita che si immaginava facesse, mettendoci in più anche un pizzico di convinzione nei propri mezzi, atteso il momento magico determinato dall’ultima vittoria ottenuta in quel di Frosinone.

Ma l’Avellino ha opposto una resistenza decisamente scarsa, con alcuni elementi palesemente non in giornata, come i giovani Diallo, Omeonga, Belloni,  e lo stesso Verde, apparso irriconoscibile rispetto al match contro la Pro Vercelli. A questo si deve aggiungere anche la dea bendata che ha voltato le spalle ai Lupi per via dell’infortunio occorso ad Ardemagni, che ha tolto di mezzo già nel primo tempo l’unica prima punta a disposizione di Toscano. Cosi i Lupi, dopo aver incassato l’uno-due (al 24′ e al 32′) dalle marcature di Monaco e Di Carmine, ha dovuto alzare definitivamente bandiera bianca già alla fine della prima frazione.

Con gli infortunati Mokulu e Castaldo fuori causa, e con la prematura uscita dalla contesa di Ardemagni, l’Avellino si è ritrovato a dover rimontare due reti con un attacco assolutamente spuntato e leggero, perchè accanto al peperino napoletano Verde, Toscano è stato costretto a mettere Camara, l’unico calciatore offensivo rimasto a sua disposizione. In pratica dal 39′ del primo tempo è calato già il sipario sul match del Curi. E’ vero che i biancoverdi hanno generosamente iniziato la ripresa cercando di imbastire qualche manovra offensiva, ma i tentativi dell’Avellino si sono infranti contro la robutsta ed oltremodo attenta retroguardia perugina.

Ma al di là delle difficoltà tecnico-tsttiche contingenti, ciò che ha maggiormente inciso sulla debacle dei Lupi è stata sicuramente la brutta prova di un centrocampo apparso povero di idee e scarsamente propositivo, specie nel giovane Omoeonga, che non ne ha azzeccata una. Il terzo gol di Di Carmine, a sei minuti dalla fine è suonato come un giusto “castigo” per un Avellino che è venuto meno proprio nei suoi calciatori più giovani, che, si sa, sono sempre incostanti, e comunque  non sempre affidabili.

 

 

 

 

Loading