Positiva prestazione dei Lupi che portano via da Frosinone un punto meritato

Frosinone – Avellino:   0-0


Frosinone: Zappino, M. Ciofani, Russo, Blanchard, Crivello, Paganini, Gucher, Gori (dal 76′ Musacci), Soddimo (dal 65′ Masucci); Curiale (dal 65′ Dionisi), D. Ciofani. A disposizione.: Pigliacelli, Zanon, Gessa, Bertoncini, Schiavi, Altobelli All.: Stellone.
Avellino: Gomis; Pisacane, Ely, Vergara, Regoli (dal 6′ Bittante), Arini, Kone, Schiavon, Visconti (dal 30′ Zito), Castaldo (dal 80′ Pozzebon), Comi. A disp.: Frattali, Petricciuolo, Arrighini, Soumarè, Angeli, Chiosa. All.: Rastelli.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Guardalinee: Valeriani e Bottegoni. Quarto uomo: Marini.
Ammoniti:Bittante, Crivello (F)-  Espulso: Crivello (F) al 90′ per doppia ammonizione. Angoli: 4-1 per il Frosinone. Rec: 3′ pt; 2′ st.

 

 

Un punto assolutamente prezioso quello che i Lupi hanno portato via dal Matusa di Frosinone. Al cospetto di una compagine, quella di Stellone, che ha attinto a piene mani da una rosa infinita e di grande qualità, i ragazzi di Rastelli si sono presentati con 10/11 della formazione che ha giocato il secondo tempo di Latina. L’unica novità è stata rappresentata dal rientro di Ely al centro della difesa; ma a fargli posto non è stato Vergara, che è stato riconfermato, in luogo di Chiosa, sul lato sinistro della difesa a tre. L’avvio dei Lupi non è stato dei piu’ fortunati perchè, dopo meno di mezzora, Rastelli è stato costretto già a bruciarsi due cambi, con il primo (Bittante per Regoli) dopo soli sei minuti ed il secondo con Zito al posto dell’infortunato Visconti. Ma le avversità hanno temprato ancor di piu’ gli uomini in biancoverde, che si sono chiusi a riccio davanti ad un ottimo Gomis, che questa volta (a differenza di sabato scorso, quando regalò il vantaggio ai Pontini) è stato assolutamente avaro nei confronti dei gialloblu, presidiando i propri pali con tantissima concentrazione e praticità. Un Avellino diverso rispetto a quello visto a Latina: ancor piu’ votato alla sofferenza, all’umiltà e alla concretezza, al cospetto di un Frosinone che ha spinto con veemenza sull’acceleratore, sebbene negli ultimi 25-30 metri non abbia potuto cavare un ragno dal buco per l’ottimo ed efficacissimo muro eretto dal non possesso avellinese.

Un Avellino che ha forse lasciato un pò troppo campo agli avversari, ma, al tirar delle somme, è stata una scelta quasi obbligata perchè i Frusinati spingevano da tutti i lati e costringevano i Lupi a mantenersi bassi, per via dei continui raddoppi cui erano costretti anche i tre centrali di centrocampo. Gigante, signore e padrone della zona centrale del campo è stato Moussa Konè, che si è fatto letteralmente in quattro per fungere, dapprima. quale vero e proprio frangiflutti negli ultimi trenta metri, e per cercare di riavviare immediatamente l’azione di rimessa della compagine biancoverde. Grande supporto l’ex Atalanta ha avuto da Schiavon, anche questa sera tra i piu’ attivi dei Biancoverdi. Mentre chi ci è parso abbia fatto addirittura alcuni passi indietro è stato Arini. Il centrocampista napoletano, dal passo pesante e scoordinato, ha perso tantissime palle a centrocampo, sia nei contrasti, sia sulle palle sporche. Francamente abbiamo visto Mariano (a cui comunque non fa mai difetto la generosità e l’abnegazione) molto giu’ di tono e scarsamente reattivo.  Per il resto, difesa impeccabile, con i due giovani ex milanisti Ely e Vergara (41 anni in due) molto svegli ed attenti: gli attaccanti gialloblu, fortissimi fisicamente, sono stati messi in condizioni di non nuocere.

Certo, i Lupi hanno brillato piu’ nella fase di non possesso che quando dovevano produrre gioco, ma, ripetiamo, ciò è da imputarsi piu all’inerzia tattica del match che a problematiche tecniche. Tutto sommato il pari del Matusa è essenzialmente giusto anche perchè viene fuori, ripetiamo, piu’ dai grandi meriti tecnico-tattici dei ragazzi di Rastelli che dai demeriti dei Gialloblu di Stellone.

Con questo preziosissimo punto, i Lupi vengono via dal doppio viaggio nel Lazio con un bottino di ben 4 punti. Francamente più di cosi era difficile attendersi pure per i più ottimisti dei tifosi biancoverdi.

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