Potenza – Avellino 1 – 3, i Lupi fanno valere il loro superiore spessore tecnico
Potenza – Avellino 1 – 3
Potenza: Marcone, Burzio, Cargnelutti (dal 67′ Bucolo), Coccia (dall’ 87′ Zampano), Dkidak, Gigli, Guaita (dal 46′ Ferreira P.), Matino, Ricci (dal 74′ Sueva), Romero (dal 74′ Salvemini), Sandri. A disposizione: Greco, Bucolo, Ferreira P., Iacovino, Koblar, Piana, Salvemini, Sepe, Sueva, Volpe, Zagaria, Zampano, Zenuni. All.: Arleo.
Avellino: Forte, Silvestri, Dossena, Scognamiglio, Ciancio, Aloi, Matera (dal 77′ Carriero), Mignanelli (dal 74′ Tito), Kanoute (dall’82′ Mastalli), Murano (dal 74′ Plescia), Maniero (dal 74′ Micovschi). A disposizione: Pane, Pizzella, Bove, De Francesco e Rizzo A. All.: Braglia.
Arbitro: Paride Tremolata. Assistenti:Politi e Centrone. Q.u.: Angelucci.
Marcatori: al 32′ Maniero, al 34′ Scognamiglio(Aut.), al 53′ Murano, all’84′ Micovschi.
Ammoniti: Ricci (P), Cargnelutti (P), Gigli (P), Matera, Aloi, Plescia e Forte. Rec.: 2′ pt; 5′ st.
Un Avellino concreto e cinico porta via tre punti importanti dal Viviani di Potenza. E con questa sono cinque le vittorie consecutive lontano dal Partenio-Lombardi. Si potrebbe dire, a questo punto, che forse sarebbe meglio che i Lupi giocassero sempre fuori casa.
In casa dell’ultima in classifica, che in settimana aveva anche esonerato il tecnico Trocini, non sarebbe stata certo impresa ardua riuscire a vincere per un complesso, come quello biancoverde, che si è prefisso l’obiettivo di inseguire il sogno promozione, direttamente oppure attraverso i play off. E la prova del campo ha restituito in maniera inequivocabile la netta differenza di valori in campo. Tra l’altro, l’Avellino non ha neppure dovuto faticare più di tanto per avere ragione di un Potenza, sul piano delle potenzialità tecniche, ridotto davvero ai minimi termini.
Mister Braglia con Di Gaudio fuorigioco per un problema ad un ginocchio, ha presentato, come previsto, la coppia d’attacco Maniero-Murano, con Kanoute a fare da sottopunta in una sorta di 3-4-1-2. Due le sorprese nell’undici iniziale: Mignanelli e Matera, in luogo di Tito e Carriero. Francamente, attesa l’impegno realtivamente difficile dei Lupi, ci saremmo aspettati dal tecnico maremmano un atteggiamento tattico anche maggiormente propositivo, con un centrocampista di ruolo in più, invece di un pacchetto difensivo imperniato su tre elementi.
L’Avellino non ha offerto una prova stilisticamente convincente, sul piano del palleggio e della proposta offensiva, tuttavia, l’atteggiamento dei biancoverdi è parso quello di chi sa il fatto suo. Considerato che il Potenza è risultato, sin dalle prime battute di gioco, un avversario arrendevole, il gol che ha sbloccato la partita è, in qualche modo, arrivato anche tardi rispetto alle attese: al 32′ Maniero, spalle alla porta, si è girato, districandosi agevolmente in mezzo a due potentini, e da poco dentro l’area ha messo dentro un rasoterra angolato, sul quale il pipelet lucano nulla ha potuto.
Il vantaggio dei Lupi ha scosso i padroni di casa, che hanno immediatamente abbozzato una controffensiva, e dopo soli due minuti sono pervenuti al pareggio, grazie al più classico degli autogol, con Scognamiglio che, intervendo su un cross dalla sinistra, di testa ha messo dentro la propria porta. E così le due squadre sono andate al riposo con un pareggio che suonava come campanello d’allarme per Lupi, apparsi forse troppo “teneri” rispetto alla loro “vittima sacrificale”.
La ripresa vedeva subito i Lupi darsi da fare per tornare in vantaggio. E ci riuscivano al 53′, al termine di manovra corale sulla trequarti potentina, con il solito Maniero a dare il là all’azione del gol, con Aloi che metteva in mezzo un cross radente che veniva raccolto sul secondo palo da Murano, che doveva solo appoggiare la sfera in rete. Non poteva bagnare in modo migliore l’esordio con la maglia biancoverde, l’ex perugino, che non esultava per rispetto alla tifoseria della sua città natale.
Il nuovo vantaggio consigliava ai Lupi una gestione più accorta, rispetto a quella del primo gol, e così, bloccate sul nascere le sterili velleità offensive dei padroni di casa, i ragazzi di Braglia nel finale di gara mettevano in ghiaccio i tre punti, andando in gol con Micovschi, imbeccato centralmente da un Aloi in versione assist-man.