Potenza – Avellino, le pagelle ai Lupi: Maniero da par suo, finalmente bene Rocchi e De Francesco
Pane 6
Torna in campo dopo un po’, per via dell’infortunio, e la sua presenza galvanizza l’intera retroguardia; non particolarmente impegnato, nel finale mette a disposizione della squadra tutta la enorme esperienza;
Ciancio 6
Non sbaglia niente, sia da terzo di difesa, sia da esterno destro di centrocampo; si divora incredibilmente un gol con un colpo di testa da quattro metri, ma la sua prestazione resta gagliarda e redditizia;
Miceli 6
In campo non è per niente tenero, nè con gli avversari, nè tantomeno con i compagni che spesso vengono richiamati all’ordine dalle sue urla che rimbombano nello stadio vuoto; orchestra bene l’intero pacchetto arretrato;
Rocchi 6.5
Contro il Catanzaro il punto più basso della curva delle sue prestazioni, oggi arriva a toccare il punto più alto; attento e concentrato come non mai, ottimi i suoi interventi difensivi, soprattutto per l’efficace tempistica, che fanno pensare ad un calciatore ritrovato;
Rizzo 5.5
Il 21enne palermitano ha volontà e ci mette tanto impegno, ma a volte è troppo istintivo e poco attento: commette qualche errore di troppo;
(dal 54′ Dossena 6
Davvero positivo il suo impatto con un match che rischiava di sfuggire di mano ai Lupi per via delle rapide ripartenze dei Potentini; il difensore ex Atalanta fa valere il fisico e la tempistica intelligente degli interventi contro attaccanti agili e sguscianti; un miracolo del portiere lucano, su un suo ottimo colpo di testa, gli nega la gioia del primo gol con la maglia biancoverde);
Bruzzo 5.5
Gioca la sua prima partita da titolare svolgendo compiti di mezzala avanzata; in chiaroscuro la sua prestazione, di sicuro può dare tanto di più;
(dal 79′ Burgio S.V.
Pochi i minuti giocati per un giudizio compiuto, ma il ragazzo tiene bene il campo nei minuti finali, quelli più importanti);
De Francesco 6.5
Eccolo finalmente: sin dalle prime battute si vede lontano un miglio che quest’oggi si sarebbe avuto un assaggio del vero De Francesco: voglioso, tenace e combattivo, il centrocampista romano si rende assai utile anche nell’impostazione, tanto che dal suo piede partono due cross bellissimi, uno per la testa di Dossena, cui solo un miracolo del portiere lucano nega il gol, unaltro per la testa di Maniero, che invece non perdona il pipelet di Capuano;
D’Angelo 6
La sufficienza se la guadagna con l’enorme generosità, che lo fa correre per tutto il campo, nonostante sia reduce da diversi giorni di riposo forzato; peccato per quell’occasione d’oro che lui sciupa tirando addosso al portiere potentino;
Tito 6
Molto attento in difesa nel primo tempo, instancabile stantuffo sulla sinistra nella ripresa; termina la gara senza una goccia energia;
Fella 5.5
Se contro il Catania la sua prestazione insufficiente era spiegabile con il fatto che Braglia lo aveva tenuto cinquanta metri lontano dalla porta, quest’oggi è senza alibi perchè è schierato nel suo ruolo canonico; poco mobile e propositivo l’attaccante salernitano è sembrato davvero sottotono;
(dal 64′ Santaniello 5.5
Sostituisce Fella per dare maggiore freschezza ed energia al fronte offensivo biancoverde, ma i risultati non sembrano premiare il cambio: anche l’attaccante napoletano risulta scarsamente incisivo);
Maniero 7
Gol capolavoro a parte, l’ariete ex Pescara gioca una partita davvero encomiabile per l’atteggiamento, la grinta e l’impegno; corre tantissimo, andando a pressare i difensori avversari; confeziona un assist al bacio per Ciancio che si divora il gol; e poi quella perla di testa che trafigge il portiere lucano e regala tre punti pesantissimi ai Lupi; può e dovrà diventare il trascinatore di quest’Avellino;
(dal 79′ Bernardotto S.V.
Pochi minuti per il toro ex Vibonese, ma il suo ingresso serve a tenere bassi i difensori potentini, e sopratutto a far respirare i suoi compagni, considerato che stavano soffrendo un po’ l’arrembaggio dei padroni di casa);
Braglia 6
Dopo la montagna di critiche ricevute (anche da parte nostra) per la brutta sconfitta che i suoi ragazzi hanno subito dal Catania, il tecnico toscano mostra l’intelligenza della resipiscenza, mettendo in campo la migliore formazione possibile (al netto di alcune importanti assenze) e si vede in campo un Avellino molto concreto e soprattutto cinico ed efficace, al punto e al momento giusto.