Poule Scudetto, Avellino – Bari 1 – 0, i Lupi sbranano anche i Galletti e…sono dodici vittorie consecutive !

Avellino – Bari   1 – 0

Avellino: Viscovo, Betti, Morero dal 46′ Dondoni), Dionisi, Parisi, Tribuzzi, Di Paolantonio, Gerbaudo (dall’84′ Carbonelli), Da Dalt (dal 72′ Ciotola), Alfageme (dal 77′ Sforzini), De Vena (dal 67′ Buono). A disposizione: Pizzella, Patrignani, Pepe, Capitanio. All.: Bucaro.

Bari: Marfella, Turi (dall’89′ Liguori), Di Cesare, Mattera, Nannini, Bolzoni (dal 65′ Neglia), Langella (dal 52′ Piovanello), Hamlili (dall’89′ Feola), Brienza (dal 77′  Iadaresta), Floriano, Simeri. A disposizione: Maurantonio, Cacioli, Quagliata, Pozzebon. All.: Cornacchini.

Arbitro: Emmanuele di Pisa. Assistenti: Pressato e Cerilli di Latina.

Marcatori: al 57′  De Vena.

Ammoniti: Morero, Piovanello (B), Dionisi. Angoli: 4-4. Rec.: 1′ pt; 5′ st.

 

Dopo la clamorosa promozione in Lega Pro, raggiunta con la vittoria nello spareggio di Rieti con il Lanusei, i Lupi si sono presentati al cospetto del Bari, anch’esso promosso in Terza Serie, per la seconda giornata della Poule Scudetto.

Dopo i “bagordi” della festa promozione, i Lupi si sono “ricomposti”, con la ferma intenzione di regalare un’altra vittoria alla loro mai sazia tifoseria. Del resto, al di là del risultato, era comunque presumibile che quest’impegno contro gli storici rivali pugliesi, non sarebbe stato preso sotto gamba dai ragazzi di Bucaro.

E cosi è stato: Morero e compagni sono scesi in campo decisi a superare la “corazzata” Bari, che aveva fatto la voce grossa nel girone I, stravincendo il campionato con un distacco abissale nei confronti delle altre concorrenti. E cosi, il sintetico del Partenio-Lombardi è stato teatro di una bella partita, da definire, sul piano tecnico, autentico “prologo” di Lega Pro.

La compagine di Cornacchini ha mostrato un bel gioco fatto di trame “ariose” ed improvvise verticalizzazioni, che hanno messo spesso in difficoltà l’attenta retroguardia biancoverde. Il quarantenne Brienza, vecchio eroe di tante partite disputate in serie A, ha orchestrato da par suo le iniziative baresi, mentre il centrocampo avellinese, orfano di quell’autentico frangiflutti che risponde al nome di Matute, ha trovato non poche difficoltà, soprattutto sulle seconde palle, anche perchè era notevole la densità dei Galletti nella zona nevralgica.

L’Avellino, però, ci ha messo tanta voglia e personalità, spingendo con convinzione nelle ripartenze, soprattutto sul versante sinistro, dove il giovane Parisi ha mostrato di trovarsi a proprio agio anche al cospetto di avversari di notevole spessore tecnico. La partita, nel suo complesso, si è fatta godibile anche in ragione di diversi capovolgimenti di fronte, che, tuttavia, hanno visto diversi errori di conclusione, sia dall’una che dall’altra parte.

Ad inizio ripresa, l’Avellino ha preso a pigiare con maggiore convinzione sull’acceleratore, e al 57′ è passato in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla destra, Di Paolantonio è riuscito a mettere una palla pericolosissima nell’area di porta barese, sulla sfera si è avventato come un falco De Vena, che ha gonfiato la rete, con il suo sigillo numero 22.

Il Bari non si è dato per vinto e si è spinto con rabbia nella trequarti biancoverde, ma alcune conclusioni sopra la traversa non hanno confortato la generosità degli ospiti, che, per onor di cronaca, sono pure riusciti a realizzare per ben due volte il pareggio, ma in entrambi i casi, il primo assistente dell’arbitro Emmanuele di Pisa ha alzato la bandierina, segnalando il fuorigioco.

Negli ultimi dieci minuti di gioco, il Bari ha cinto in una morsa gli Irpini, ma il gol non è arrivato. Cosi, con un pizzico di fortuna e di mestiere, gli uomini di Bucaro sono riusciti a portare a casa anche questa vittoria prestigiosa contro una degna rivale, che non solo porta a dodici il numero dei successi consecutivi, ma consente loro di presentarsi a Picerno, mercoledi prossimo, con ottime chance di arrivare primi nel gironcino all’italiana, e di staccare il pass per la semifinale scudetto.

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