Presentato a Benevento il progetto regionale “Non vedo, non sento, non parlo”

È stato presentato questa mattina, presso l’aula Consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, il progetto regionale “Non vedo, non sento, non parlo”, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e promosso dalla cooperativa sociale “La Goccia” di Avellino, in qualità di soggetto capofila, nel bando “Ricucire i sogni – Iniziativa a favore dei minori vittime di maltrattamento”. Tale progetto rientra tra i 18 finanziati, a fronte dei 218 presentati. La cooperativa sociale “La Piccola Perla” di Apice, come partner locale, ha organizzato la conferenza stampa per presentare le azioni che coinvolgono tutte le province campane attraverso un vasto partenariato composto dalle cooperative sociali “Sollievo” di Angri (Sa), “La Libellula” di Sant’Antimo (Na), “Uomo” di Trentola Ducenta (Ce) e l’Associazione di Promozione Sociale “Tarita” di Sant’Egidio del M. Albino (Sa); gli ambiti sociali A04- comune capofila Avellino, A02- comune capofila Mercogliano, S01- comune capofila Nocera Inferiore; gli Istituti Comprensivi “Aurigemma” di Monteforte Irpino (Av), di Mercogliano (Av), “Vassalluzzo” di Roccapiemonte (Sa), I e V dell’Istituto Comprensivo Nocera Inferiore (Sa), “R. Cammisa” e “Giovanni XXIII” di Sant’Antimo (Na) e l’ Ipseoa “Manlio Rossi-Doria” di Avellino. Con la supervisione dell’Istituto Italiano di Valutazione di Milano, in qualità di partner valutatore e “Save the Children Italia Onlus” come “Child safeguarding expert”.

La presidente della cooperativa sociale “La Piccola Perla” di ApiceRita De Florio, che opera nel terzo settore da circa 30 anni e si occupa sul territorio di minori e della gestione di strutture residenziali per la loro accoglienza, ha illustrato il progetto, spiegando che “ogni intervento di tutela a favore del minore, perché sia veramente efficace, deve essere il più tempestivo possibile, non solo per ridurre i tempi di permanenza del minore stesso nella struttura ma soprattutto per evitare il rischio di cronicizzazione del trauma. Da questo – ha proseguito – la forte esigenza avvertita dagli operatori del settore di fornire una risposta quanto più completa possibile al fenomeno dei maltrattamenti sui minori attraverso la definizione del progetto che ha come obiettivo specifico quello di favorire una migliore presa in carico globale del minore e della famiglia come necessaria condizione per la progressione del trattamento psicoterapeutico e per il ripristino di condizione di benessere del minore mediante la promozione di una rete integrata che possa garantire risposte qualificate ed interventi omogenei e coerenti”.

Un progetto ambizioso strutturato in una serie articolata di azioni, che si svolgeranno nell’arco di 36 mesi, e che mirano a fornire una risposta completa al fenomeno del maltrattamento sui minori, attraverso un’azione di formazione di base rivolta alle varie figure professionali che si occupano a vario titolo dei minori e delle famiglie, per migliorare ed accrescere le loro competenze; agli studenti delle scuole partner per sensibilizzarli sui temi della violenza; ai genitori, per metterli in condizione di riconoscere i segni di violenza. “Si è quindi ritenuto opportuno creare spazi d’ascolto nelle scuole partner rivolti agli studenti, ai genitori ed ai docenti – ha chiarito De Florio – con l’obiettivo di favorire la ricerca e l’attivazione delle risorse personali necessarie per affrontare le difficoltà legate al contesto scolastico e per prevenire situazioni di maltrattamento in famiglia”.

Al termine della formazione specifica per la creazione di 5 equipe specialistiche, invece, sarà attivato il servizio specialistico EMDR per la cura del trauma, dapprima in via sperimentale per 6 mesi presso la sede della cooperativa “La Goccia” e, successivamente, presso tutte le 5 province, che assumeranno  la competenza per il proprio territorio della presa in carico dei minori accolti nelle comunità, ma anche per raccogliere le segnalazioni di maltrattamento sui minori che possono provenire dai servizi sociali territoriali, dalle scuole, dal tribunale per i minorenni, dal CAV, dalle famiglie.

Alla presentazione è intervenuta anche la psicoterapeuta Cinzia De Luca, che ha illustrato il metodo EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite i Movimenti Oculari): “Una metodologia complessa che, tramite la stimolazione bilaterale degli emisferi cerebrali, attiva il sistema innato di autoguarigione della mente che permette di accedere ai ricordi delle esperienze traumatiche che stanno alla base dei disturbi attuali del paziente, consentendo una rielaborazione e risoluzione adattiva del trauma. Tramite il metodo EMDR, i ricordi disturbanti del passato vengono riprocessati nelle varie componenti: i pensieri intrusivi perdono forza o spariscono, le cognizioni del paziente diventano più adattive e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità e assumono un significato diverso. Sono contenta – ha aggiunto – di far parte di un progetto così ambizioso che ci permetterà, inoltre, di avere una formazione ancora più specialistica su un approccio davvero importante come l’EMDR”.

A conclusione della presentazione ha preso la parola il Dirigente del settore Servizi Sociali del comune di Benevento, il dott. Alessandro Verdicchio che, congratulandosi per l’iniziativa, ha dichiarato: “Massima disponibilità ad un’integrazione delle attività che offriamo a favore del progetto”. Anche l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Benevento, Luigi Ambrosone, ha mostrato, in perfetta continuità con il dirigente Verdicchio, apertura ad un’interazione ed integrazione al progetto definendolo “di qualità e che può essere considerato tra i più importanti nell’ambito dell’assistenza. Si parla di ragazzi e bambini che subiscono violenze, per cui noi abbiamo il dovere di intervenire. Complimenti alla dottoressa De Florio e a tutto il gruppo di lavoro”.

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