Pro Vercelli – Avellino 0 – 0, bruttissima partita ma per i Lupi è un punto d’oro
Pro Vercelli – Avellino 0 – 0
Pro Vercelli: Pigliacelli, Gozzi, Bergamelli, Alcibiade, Ghiglione (dal 64′ Bifulco), Germano, Vives, Castiglia, Mammarella, Reginaldo (dal 70′ Kanoutè), Morra (dall’85′ Raicevic). A disposizione: Gilardi, Berra, Altobelli, Rovini, Paghera, Gatto, Ivan, Pugliese, Jidayi. All.: Grassadonia.
Avellino: Lezzerini, Kresic, Morero (dall’81′ Pecorini), Ngawa, Laverone, Gavazzi (dal 15′ De Risio), Di Tacchio, Molina, Falasco (dal 60′ Cabezas), Castaldo, Ardemagni. A disposizione: Casadei, Marchizza, Migliorini, Vajushi, D’Angelo, Rizzato, Wilmots. All.: Novellino.
Arbitro: Di Martino di Teramo. Assistenti: Cipressa di Lecce e Chiocchi di Foligno. Quarto uomo: Rapuano di Rimini.
Ammoniti: Kresic e Bergamelli (PV). Angoli: 6-3. Rec.: 1′ pt; 5′ st.
I Lupi escono dal Silvio Piola con un punto in tasca, che, al tirar delle somme, è forse l’unica cosa buona al termine di questo delicato match, in casa di un’avversaria che aveva assoluto bisogno di vincere, per cercare di venire fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione. L’Avellino era salita in Piemonte in cerca di un risultato positivo, perchè, se fosse tornato a mani vuote da Vercelli, la sua classifica si sarebbe fatta ancor più pericolosa di quanto non lo sia già.
La partita dei Lupi è stata brutta sul piano dello spettacolo, sebbene sia risultata efficace per quanto attiene al non possesso, che poi era la fase maggiormente sotto osservazione. Sbagliare qualcosa sul piano difensivo, avrebbe potuto significare subire un gol, che sarebbe stato assai difficile recuperare. Ecco perchè i Lupi hanno badato prima a non prenderle.
Ma i problemi sono emersi in maniera netta quando i Biancoverdi sono stati chiamati a salire oltre la propria metà campo. Da questo punto di vista, il centrocampo avellinese ha lasciato moltissimo a desiderare, anche perchè il suo uomo migliore, Gavazzi, è uscito dalla contesa, per infortunio muscolare, dopo neppure un quarto d’ora dal fischio d’avvio del match. D’Altronde, ad avvicendare il forte centrocampista valtellinese (che nei piani tattici di Novellino doveva agire da mezzala) è stato De Risio, al quale si può soltanto chiedere di randellare e spezzare il gioco avversario, non certo gli si può attribuire compiti di proposizione.
E’ vero che, oggettivamente, competeva alla Pro Vercelli cercare di fare la partita, perchè giocava in casa e perchè la sua classifica non sarebbe stata soddisfatta da un misero pareggio interno. Ma, al cospetto di una compagine, quella piemontese, che balbettava proposte di gioco farraginose, sebbene insistite e, a tratti, anche veementi, i Lupi hanno saputo opporre soltanto un muro nella propria trequarti, senza riuscire ad articolare qualche “bozza” di ripartenza, che pure avrebbe potuto trovare “terreno fertile” in una retroguardia avversaria non certo irresistibile ed invulnerabile.
E’ venuta fuori una sfida dai contenuti tecnici veramente scadenti, e con uno “spettacolo” davvero squallido per una sfida tra due compagini del campionato cadetto. La cronaca ha “sporcato” i taccuini dei cronisti soltanto per qualche concitata occasione sotto la porta biancoverde, che, con un minimo di affanno Kresic e soci sono riusciti a sbrogliare. Sul versante opposto: attacco biancoverde praticamente non pervenuto, per il discorso tecnico-tattico ampiamente sviscerato sopra.
Ad ogni buon conto, ai fini della classifica, il punto ottenuto è davvero tanta roba per i biancoverdi, che possono continuare a mantenere inalterate le distanze con i rivali di turno (sei lunghezze) , in vista di un trittico di partite mica da ridere: Parma, Bari e Perugia. Tre avversarie davvero importanti, ma tutte da affrontare in casa, al Partenio-Lombardi, che dovrà tornare a riportare in vigore la sua dura “legge”.