Provvedimento di sequestro preventivo della struttura del Liceo Scientifico Mancini: lettera aperta di un genitore al Prefetto di Avellino
LETTERA APERTA ALL’ILL.MO SIG. PREFETTO DI AVELLINO
DOTT. SSA MARIA TIRONE
Oggetto: Provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Avellino nei confronti del plesso scolastico sede del Liceo Scientifico Statale “P.S. Mancini” di Avellino
Illustrissimo Sig. Prefetto,
sono Euro Pierni, padre di uno studente iscritto al primo anno del Liceo Scientifico Statale “P.S. Mancini” che già lo scorso anno ha patito tutti i disagi, le privazioni e le conseguenze in termini di pregiudizio sulla formazione e sulprofittoscolastico, a seguito delle note analoghe vicende che hanno interessato in quell’occasione l’edificio scolastico sede della scuola secondaria di primo grado “Enrico Cocchia” di Avellino.
So perfettamente che Lei ricopre tale incarico solo da pochi mesi, ma la vicenda dello scorso anno del sequestro preventivo effettuato con gli stessi attori coinvolti (solo il Comune di Avellino,quale proprietario della struttura, in luogo della Provincia),e guarda caso accaduto il 29/10/16, proprio negli stessi giorni delle vacanze per la festività di tutti i Santi e perla ricorrenza della commemorazione dei morti,comeadesso accaduto al Liceo Scientifico P.S. Mancini, ne costituisce il primo clamoroso identico episodio replicato con gli stessi figuranti, o quasi, e con le stesse modalità,esattamente un anno dopo.
Ma possibile che quella sciagurata esperienza, gestita da soggetti istituzionali assolutamente improvvisati ed inadeguati, e che ha visto vittima solo gli 860 incolpevoli studenti adolescenti smembrati e “deportati”, dopo circa un mese di sospensione delle lezioni, in condizioni di assoluta precarietà (logistica, organizzativa e didattica) in tre diversi istituti scolastici sparsi per la città, non sia servita proprio a nulla??!!
Oggi, come allora, come può un cittadino dotato di un minimo di coscienza civica accettare l’idea che, in presenza di una situazione di presunta precarietà statica di un edificio scolastico che ospita parecchie centinaia di studenti,anche della scuola dell’obbligo,e su un problema di così complesso e delicato approccio, dove ogni decisione assunta può avere ricadute fortemente impattanti sulla comunità locale e sul futuro degli studenti, ci si possa confrontare, tra i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione di tale criticità solo con atti formali, assolutamente unilaterali, secretati ed imprevedibili da parte della Procura della Repubblica, ed invece non si possa affrontare e gestire la vicenda con un minimo di coordinamento e responsabile coinvolgimento di tutte parti in causa, finalizzato a perseguire la migliore soluzione per tutti.
Un provvedimento come quello del sequestro preventivo di una struttura scolastica, adottato dalla Procura in maniera del tutto inattesa (quando invece le indagini erano in corso da mesi!),semina non solo panico e disorientamento nei genitori e negli studenti coinvolti, ma impattaanche con la totale impreparazione dei soggetti istituzionali deputati a gestire l’improvvisa chiusura di un plesso scolastico così importante.
E’ pur vero che la Procura della Repubblica ha il dovere di perseguire le ipotesi di reato sul proprio territorio di competenza ma è altrettanto vero che:
“Il Procuratore della Repubblica è in Italia il magistrato che rappresenta gli interessi della collettività e dello Stato (Pubblico Ministero) innanzi a una corte di giustizia e, insieme ai suoi sostituti, promuove l’azione penale e la esercita sotto la propria responsabilità nei modi e nei termini fissati dalla legge, assicurando il corretto, puntuale ed uniforme esercizio dell’azione penale ed il rispetto delle norme sul giusto processo da parte del suo ufficio”
come recita la relativa definizione riportata sul sito internet della Procura della Repubblica del Tribunale di Avellino.
E nel termine “….rappresenta gli interessi della collettività….”, in questa circostanza,oltre ad essere contemplatoil principio di precauzione dell’incolumità fisica degli studenti è altrettanto contemplato il diritto all’istruzione e allo studio degli studenti che lo frequentano!
Il diritto all’istruzione e allo studio è uno dei diritti costituzionali fondamentali ed inalienabili della persona e di una comunità, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU, e deve necessariamente avere pari dignità giuridica del principio di precauzione del rischio incolumità. Solo qualora sussistano condizioni assolutamente e oggettivamente tangibili, deterministiche, verificate in campo anche in maniera diffusa e strumentale, può, e anzi deve accadere, che il secondo prevalga sul primo.
La ragionevolezza e ”….gli interessi della collettività” avrebbero dovuto condurre in qualche modo all’istituzione di un tavolo di confronto permanente, già immediatamente dopo la chiusura dell’anno scolastico scorso, dove insediare le figure tecniche coinvolte a vario titolo sulla vicenda(periti diparte, d’ufficio, tecnici degli enti coinvolti, VV.F.) e, con spirito assolutamente costruttivo e scevro da qualsiasi difesa pregiudiziale delle posizioni di parte, provare a trovare una sintesi complessiva sull’effettivo stato di presunta criticità statica, e di rischio di vulnerabilità sismica, del plesso, e dove l’esposizione e l’assunzione di responsabilità di ciascuno potesse essere valutata e misurata collegialmente da tutti i partecipanti.
E solo all’esito di tale confronto maturare e adottare la migliore decisione possibile nell’interesse di tutti!
Ma purtroppo a volteaccade che la poca competenza e la mediocrità, spesso anche culturale,accompagnate quasi sempre all’autoreferenzialità, offuscano la piena consapevolezzadella responsabilità del ruolo istituzionale ricoperto, soprattutto nella gestione di situazioni di carattere straordinario, e alla fine questeinducono gli interessati nell’invocare un principio di precauzione che, a guardarlo bene, sembra più un principio di salvaguardia della propria responsabilitàpiuttosto che di prevenzione di un reale rischio di incolumità delle vite umane.
Chi riveste ruoli di responsabilità istituzionale in un ambito territoriale, come lo è anche il Suo, nonpuò essere, nel proprio interesse, burocrate di se stesso!! Altrimenti saremmo tutti in grado di ricoprirlo quel ruolo!!
Le criticità di inadeguatezza e di non conformità del patrimonio edilizio scolastico nazionale (soprattutto con riferimento alla normativa antincendio e di vulnerabilità sismica) sono accertate e note da tempo allo stesso MIUR, ed addirittura alcune statistiche rilevano che solo il 9% dei plessi scolastici nazionali sia perfettamente a norma.
In tale contesto mi chiedo: ”Ma perché quello che accade ad Avellino non accade nel resto di Italia?Come vengono gestite le stesse criticità nelle altre città? “
Io non ho la risposta a queste domande, ma ho una sola certezza! Certamente non a colpi di sequestri cautelativi da parte della Procura,a discapito del regolare svolgimento delle lezioni e del decorso degli anni scolastici!
Né tantomeno le cronache quotidiane nazionali riportano frequenti crolli o situazioni di compromissioni dell’incolumità degli studenti all’interno delle scuole italiane, se non casi molto sporadici e del tutto limitati e che comunque meritano tutta l’attenzione del caso, ma che dal punto di vista probabilistico, della valutazione del rischio, sono assolutamente poco significativi (lo affermo da tecnico essendo un ingegnere civile).
Allora delle due …l’una!
O ad Avellino c’è una spiccatasensibilità e attenzione della Procura su tale problematica, e che risulta assolutamente ed irresponsabilmente sottovalutata dalle Procure del resto d’Italia, o, molto più probabilmente, che c’è una assoluta incapacità di affrontare e gestire tali problematiche da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Procura compresa!
Non sottovaluterei poi il messaggio che da tutta questa vicenda veicola sui nostri figli.
Al cospetto di una giovane ed acerba generazione che già vive un difficile rapporto di identità e di ruolo con la scuola e con le istituzioni pubbliche, quali contraccolpi possono comportare nei ragazzi queste vicende di contrapposizioni tra soggetti istituzionalie di relativa inadeguatezza gestionale, se non quelli di alimentare disinteresse, sfiducia ed allontanamento dalle istituzioni stesse!
Oramai viviamo in una città dove la deriva del degrado civico, culturale, istituzionale sembra non avere più argini, dove le opere pubbliche,spesso inadeguate alle effettive esigenze dei cittadini, nella migliore delle ipotesi vengono lasciate incompiute e abbandonate a se stesse, con irresponsabile sperpero di denaro pubblico (ma dov’è finta la Corte dei Conti??), dove si lascia chiudere il teatro comunale, unicaluce accesa nel contesto culturale avellinese e non solo, per becere questioni di sopraffazioni politiche di basso cabotaggio, e dove l’impunità, l’incompetenza e l’improvvisazione regnano incontrastate nell’assordante silenzio e nella totale latitanza della politica.
E tutto ciò al cospetto di una cittadinanza sempre più indolente e fatalista, sempre più assuefatta all’immutabile declino del proprio futuro e di quello dei propri figli!
Sig. Prefetto,
in un contesto così squallidamente privo di valori, di capacità di assunzione di responsabilità, di ragionevolezza, di orientamento alpubblicointeresse e alla prioritaria salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini, ed in questa triste circostanza ancor di più del diritto allo studio dei nostri figli,non resta che rivolgersi a Lei quale baluardo residuo delle istituzioni democratiche e civili di questa Città, ed in cui ancora riversare quella poca fiducia che ci resta!
Sia Lei a prendere con fermezza e risolutezza le redini in mano di questa nuova scellerata vicenda, ne ha il dovere e tutti i poteri per farlo!
Riconduca,con tutta la forza che il Suo ruolo Le conferisce, tutti gli attori coinvolti ad assumersi le responsabilità che competono loro nell’esclusivo ed unico interesse del diritto allo studio degli studenti, che va immediatamente ripristinato e garantito, e faccia in modo che in noi genitori e cittadini non prenda il sopravvento il sentimento della rassegnazione e della scelta di dover cambiare vita e città di residenza per provare a inseguire un futuro migliore da riservare ai nostri figli, visto che le istituzioni locali non sono più in grado di garantirne alcuno!
Con i migliori ossequi.
Avellino, lì 8/11/2017
Euro Pierni