Rugby, ritorna il derby tra i lupi dell’ovale – sabato in campo anche i lupacchiotti!
Per il secondo anno consecutivo, gli appassionati della palla storta, potranno rivedere per la quarta volta il derby delle due squadre rugbistiche avellinesi. Infatti domenica, con drop d’inizio fissato per le 15:30, presso il Parco Manganelli, ubicato a Largo Santo Spirito i più anzianotti lupi verdi dell’Avellino Rugby che dal 2002 hanno dato vita al primo movimento rugbistico della città affronteranno i cugini più giovani: i Wolves, che da questa stagione hanno cambiato denominazione, prendendo il nome del paese che ospita le loro partite casalinghe, appunto Ospedaletto. Sembrava impensabile fino a qualche anno fa, che sarebbero nate ben due squadre di uno sport, almeno fino a più di due lustri orsono – ai più sconosciuto – come il rugby, grazie ai sacrifici e alla forza di volontà di un manipolo di appassionati, ai giorni nostri si potranno ammirare due XV, composti esclusivamente da giocatori prevalentemente made in Irpinia, che ce la metteranno tutta per mostrare ai numerosi – si spera – spettatori che anche dalle nostre parti, con un pallone ovale tra le mani, qualche passo avanti è stato percorso. Da un lato, vedremo, la più antica delle due, l’Avellino Rugby, il quale si costituisce ufficialmente il 28 maggio 2002. L’idea di dar vita, anche in Irpinia, ad un movimento rugbistico trova fondamento nella passionedell’insostituibile Presidente Antonio Roca che nella primavera del 2001, di ritorno dallo stadio Flaminio di Roma, dopo aver assistito al match del oramai celebre torneo “Sei Nazioni” tra Italia e Galles, pensa di voler far nascere a tutti i costi una squadra. Così, un po’ per gioco, un po’ per scommessa, si riunisce un crocchio di amici attorno ad un pallone ovale, quello in corso è la decima partecipazione ad un campionato Seniores, centosettantotto le partite disputate finora in questa categoria, senza contare le 15 in Coppa Campania. Dall’altra una nuova realtà, nata due anni orsono, dalle ceneri dei Gunners Avellino, grazie alla tenacia e alla caparbietà dell’ex di turno Flavio Zefilippo, coach del sodalizio targato Roca, nella stagione 2005-06 ed in parte 2006-07, quando insieme all’attuale tecnico dei lupi: Carmine Caliano, guidarono l’Under 17 prima e l’Under 19 poi. Altri due ex militano nella più giovane delle due squadre irpine, l’assistant-coach Francesco Giordano, da quest’anno capitano dei lupi neri, l’atleta contradese ha vestito la casacca biancoverde nella seconda e nella terza stagione(2003/04 e 2004/05) e Angelo Fusco, anch’egli facente parte del drappello delle due Under di cui sopra. Altri due invece si sono aggiunti quest’anno, parliamo di Antonio Oliviero qualche apparizione nell’Under 20, guidata sempre da Caliano nella stagione 2010/11 e Francesco Garofalo, anche per lui pochi gettoni di presenza nell’Under 16 della stessa annata. Da parte dei lupi verdi invece: lo squalificato Fiore, Miele (Cus Milano) , Caputo (Eagles Cimitile) non ci sarà nessun ex di turno in campo. Il pronostico, come insegna la dura legge del rugby, dovrebbe favorire la squadra più vecchiotta, quindi più esperta e smaliziata, daltronde i due precedenti dello scorso anno, sono stati nettamente a favore della truppa del duo Caliano&Bianco, lo 0-92 del 21 ottobre 2012 e il 95-0 dello scorso 20 gennaio, con 31 mete fatte e zero subite ad appannaggio di Pericolo&company, non dovrebbero lasciare dubbi all’esito della contesa. Anche se nella gara di andata lo score è stato meno vistoso con il 9-64 che è emerso dal Piola di Ospedaletto, ha sancito seppur su calcio piazzato, i primi punti re per i ragazzi del Presidente Fusco, come detto nell’ultimo comunicato la musica, alla quarta sinfonia, invece potrebbe avere uno spartito diverso, in quanto molti dei protagonisti dei due precedenti non vestono più la casacca verde, il petisso Miele autore di 10 mete nei due derby (tre all’andata e sette al ritorno) il golden boy Urciuoli (cinque all’andata), così come i vari Liguori, D’Amelio, Borriello, Rauseo e qualche altro. Lì sostituiranno, ragazzi che da poco hanno iniziato a praticare la disciplina, ma che comunque sembrano aver percepito, l’importanza del derby, che come da ogni parte non è mai una partita come le altre. Questo torneo, come detto, ha palesato evidenti difficoltà a Mernone e soci, principalmente dovute all’innesto di molti volti nuovi che chiaramente non da subito hanno potuto dare lo stesso contributo degli elementi più esperti e talentuosi che han militato nel club irpino lo scorso anno. A questo si deve aggiungere il costante miglioramento dei lupi neri, che pagato lo scotto del noviziato dello scorso anno, in questa prima parte sembrano più decisi ed organizzati, lo testimonia la prima meta già realizzata alla 4° giornata, mentro lo scorso anno arrivò solo nel girone di ritorno e la seconda siglata contro la Pol. Sarnese che eguaglia sempre quella della stagione precedente. Le statistiche vedono in leggero vantaggio i lupi vedi, che con due partite vinte e dieci perse, sono a due punti (dieci senza la penalizzazione, 24 le mete realizzate 162 i punti conteggiati, mentre quelli subiti sono 691. Nessuna vittoria per quelli neri, 13 sconfitte, 2 mete siglate, 39 i punti raggranellati, 1107 quelli subiti. Le due sedute di martedì e mercoledì non hanno registrato nessuna novità, se non quelle che già si sospettavano, il corallino Balsamo dovrà rimanere ancora fermo, la caviglia è ancora claudicante e anche i dolori alla schiena non sono del tutto scomparsi, ci vorrà ancora del tempo prima del suo rientro in campo, mentre per il giovane veterano Barbarisi, il prof. Lalla dopo averlo rivisitato e letto i nuovi risultati degli accertamenti, gli ha consigliato un nuovo intervento chirurgico, questa volta al menisco, anche in questo caso i tempi di recupero saranno lunghi, nessuna possibilità di vedere in campo il biondo finger pass serinese, Roberto De Luca, capocannoniere dei biancoverdi e mattatore della gara di andata, tre delle dieci mete siglate portarono la sua firma, impelagato con i turni di lavoro, mentre nella rifinitura di domani, si conoscerà la disponibilità del piccolo pastore G. Lombardi, del paternese Roberto ed il veterano Capasso, dovrebbero trovare un posto tra i convocati anche il rientrante Forino, il nuovo innesto De Piano, e l’acciaccato Petruzziello che nonostante il dolore al gomito, stringerà i denti per accomodarsi almeno in panchina.
Settore Giovanile
Annullata all’ultimo momento il quarto appuntamento tra i lupacchiotti del mini-rugby (Under 10/12) e i pari-età del Rugby Salerno, l’evento andrà in onda sabato pomeriggio alle 14:30, sempre al parco Manganelli. Le due società, per l’occasione, tracceranno le basi per potersi iscrivere al XXXI Trofeo Città di Benevento che si svolgerà nel capoluogo sannita, il 25 ed il 26 aprile, dove con molta probabilità vi pèrenderanno parte sotto un ‘unica denominazione.
Cinema: “Il terzo tempo” del rugby metafora del destino in “Nottetempo” con Pasotti!
Dalla notte si parte e alla notte si ritorna”. Così Francesco Prisco sintetizza “Nottetempo”, suo esordio alla regia dopo una dozzina di cortometraggi, lavori per i quali è un volto noto ai Nastri d’argento. Nel film “il terzo tempo”, espressione dal gergo rugbistico, diventa la metafora dell’incrocio di destini; ed il dolore e l’amore sono più che mai i motori della vita. Anzi di tre vite. Quella del poliziotto Matteo (Giorgio Pasotti), della giovane Assia (Nina Torresi, ne “La bellezza del somaro” fidanzata di Enzo Jannacci ed, a un anno dalla morte, lo ricorda come il suo “angelo bianco”) sopravvissuta ad un incidente e del cabarettista Enrico (Gianfelice Imparato). Nel cast anche Esther Elisha e Antonio Milo. Girata in cinque settimane tra Caserta e Bolzano e costata 250 mila euro, la pellicola trova la sua immagine nella condensa di una mano appoggiata ad un vetro. Coprodotto da Elsinore Film, Nuvola Film e Run Comunicazione, il film “Nottetempo” sarà distribuito il 3 aprile da Videa in una ventina di copie. Per Pasotti questa pellicola segna il suo primo personaggio “cattivo” sul grande schermo. “Per questo ruolo sono tornato ad essere un palestrato. Volevo essere credibile nel ruolo di giocatore di rugby e mi sono allenato tantissimo – dichiara il protagonista -. Trovo che ‘Nottetempo’ sia uno dei più felici esordi italiani. Io ho partecipato in tutto a tre esordi. Oltre a quello di Prisco, quello di Gabriele Muccino ed Alessandro Angelini, ed il talento si vede subito. Auguro a Prisco una bella carriera”. Il cinema italiano oggi? “Deve avere più coraggio e non addormentarsi sulle commedie – dice Pasotti precisando -, commedie che comunque amo ed amo fare”. E “Nottetempo”? “Un drammone noir che finisce in maniera lieve”, dice Prisco. “Io sono rimasto folgorato da ‘Drive’ di cui alla fine della proiezione mi sono accorto di non conoscere il nome del protagonista. E, lungi da me qualsiasi paragone con quel film, in ‘Nottetempo’ – afferma il regista – l’ho voluto ricalcare: non mi sono mai soffermato a spiegare situazioni e personaggi, ma ho lasciato scorrere istintivamente la storia”. Una storia che ha il suo inizio nell’incidente di una corriera. “Il film è stato girato un anno prima della tragedia di quest’estate ad Avellino – precisa il regista -. Il fato ha voluto che abbiamo girato proprio in quelle zone”
Arturo Romeo