S. Mango S. C., i Carabinieri rave party clandestino e denunciano i due organizzatori e ben 101 giovani partecipanti

I Carabinieri della Stazione di Paternopoli, che ha competenza anche sul Comune di San Mango sul Calore, venuti a conoscenza di una serata musicale “non autorizzata” a cui avrebbero partecipato centinaia di giovani, organizzata in un bosco demaniale, in località Carpignano, all’insaputa dell’Amministrazione Comunale, hanno predisposto un articolato dispositivo che ha permesso di identificare e denunciare, in stato di libertà, ben 103 persone, provenienti sia dalle limitrofe province di Caserta e Napoli, sia dalle vicine Regioni Puglia, Lazio e Basilicata.
Proprio la peculiarità di queste feste clandestine le rende particolarmente pericolose: infatti, centinaia di giovani occupano aree difficilmente raggiungibili, dove si balla tutta la notte, con somministrazione di cibo e bevande, in completa assenza delle minime norme di sicurezza e senza alcun rispetto delle necessarie norme igienico sanitario.
Necessario l’intervento di diverse pattuglie di Carabinieri che hanno così bloccato le vie di fuga, fermando ed identificando i due organizzatori e gli oltre cento partecipanti. Tra il fuggifuggi generale, inevitabile, comunque, che qualche giovane riusciva a dileguarsi nella aperta campagna.
Per quanto riguarda gli organizzatori, è stato accertato anche che avevano reclamizzato l’evento su siti internet “dedicati” dove è possibile pubblicare tali incontri, indicando la location e dando informazioni anche su come raggiungerla.
Ai due giovani, un 33enne di Avellino ed un 27enne barese, è stata contestata “l’organizzazione della serata senza essere in possesso di licenze ed autorizzazioni nonché il mancato avviso all’autorità di Pubblica Sicurezza,”, l’“invasione di terreni demaniali” ed il “disturbo al riposo ed alle occupazioni delle persone”: diverse sono state le richieste di intervento al 112 dei cittadini che avevano segnalato  musica troppo alta e schiamazzi.
I 101 partecipanti identificati, invece, al termine degli accertamenti, sono stati denunciati in stato di libertà per la sola “invasione di terreni” oltre, ovviamente, per il “disturbo al riposo delle persone” in concorso con i promotori.
Indagini sono ancora in corso per identificare sia altri eventuali organizzatori sia per i partecipanti che sono riusciti ad eludere il controllo dileguandosi nella campagna.

 

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