Sabato 7 e domenica 8 gennaio al “Gesualdo” arriva la compagnia svizzera Mummenschanz con il suggestivo spettacolo “I Musicisti del Silenzio”
Il linguaggio muto delle forme e dei colori che dà vita ad atmosfere magiche e sognanti: al Teatro Gesualdo di Avellino il 2017 inizia nel segno di Mummenschanz, la compagnia svizzera di teatro-danza fondata a Parigi nel 1972 da Bernie Schürch e Andres Bossard, in collaborazione con Floriana Frassetto.
Sabato 7 alle ore 21 (Abbonati Grande Teatro turno A) e domenica 8 gennaio alle ore
18.30 (Abbonati Grande Teatro turno B) sul palcoscenico avellinese arriva una delle più innovative compagnie del teatro di figura con il suggestivo spettacolo “I Musicisti del Silenzio”.
La compagnia Mummenschanz nasce da un progetto artistico fortemente sentito dal trio originario in seguito a intensi anni di studio e di sperimentazione nell’ambito del mimo e della danza.
In quegli anni il trio offrì un’alternativa significativa non soltanto al lunare Pierrot, ma anche alla espressività della danza classica. Attraverso un dispositivo assolutamente moderno, fu sviluppato uno spettacolo unico nel suo genere, basato sulla straordinaria capacità espressiva del linguaggio mimico dei corpi degli oggetti-maschere.
“Per il trio – spiega la sua cofondatrice Floriana Frassetto – Mummenschanz rappresenta un “gioco di possibilità”, il tentativo di raccontare una storia lungo il filo sottile delle immagini, senza musica né parole, attraverso la potenza creativa del linguaggio non verbale dei corpi e delle forme”.
Applauditi sui più importanti palcoscenici internazionali, oggi i Mummenschanz sono molto di più di un nome. Il loro lavoro è diventato una forma d’arte che ha affascinato e tuttora affascina spettatori di ogni età e di ogni estensione geografica.
Oggi Mummenschanz è mito – un mito avvolto nel mistero.
Definiti anche musicisti del silenzio, gli artisti di Mummenschanz mettono in scena una suggestiva metamorfosi delle forme e dei colori. Le loro storie sono meramente visive. Non ci sono accompagnamenti musicali, né scenografie. Soltanto oggetti e oggetti-maschera, soltanto corpi e corpi-oggetto che si sviluppano su uno sfondo nero componendo un linguaggio ludico che tutti sono in grado di comprendere, purché si dia spazio al potere della fantasia e dell’immaginazione.
I biglietti per assistere allo spettacolo sono ancora disponibili al botteghino di Piazza Castello, che resterà aperto mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, venerdì 6 gennaio solo dalle 17 alle 20, sabato 7 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 e domenica 8 gennaio dalle 16.30 alle 18.30.