Salernitana – Avellino 3 – 1, i Lupi giocano bene ma lasciano tre punti all’Arechi – Il match perso sul piano tattico, non su quello tecnico
Salernitana – Avellino 3 – 1
Salernitana: Strakosha; Colombo, Lanzaro, Schiavi, Franco; Bovo, Pestrin, Sciaudone (7′ st Moro); Donnarumma, Eusepi (1′ st Coda), Gabionetta (22′ st Troianiello). A disposizione: Ronchi, Empereur, Pollace, Rossi, Trevisan, Perrulli. All. Torrente.
Avellino: Frattali; Nitriansky (22′ st Giron), Biraschi (33′ st Nica), Rea, Visconti; Gavazzi, Arini, Zito; Insigne; Trotta, Tavano (13′ st Mokulu). A disposizione: Offredi, Chiosa, D’Angelo, Bastien, Jidayi, Soumarè. All. Tesser.
Arbitro: Chiffi di Padova.
Reti: 12′ Gabionetta, 14′ Trotta, 12′ st Gabionetta, 49′ st Troianiello.
Ammoniti: Visconti, Moro. Colombo, Mokulu, Schiavi. Angoli 5-8. Rec: 2′ pt; 5′ st.
L’Avellino ha giocato e la Salernitana ha vinto. Forse può eesere questo, in estrema sintesi il giudizio su questo derby che tornava a giocarsi in serie B dopo sei anni. I padroni di casa hanno vinto facendo leva su quelli che appaiono i limiti attuali dei Lupi. Limiti, o meglio limitazioni di stretta pertinenza tattica. E sì, perchè, a nostro avviso, l’Avellino, probabilmente superiore dal punto di vista tecnico, sul piano complessivo, ha lasciato a desiderare per quanto concerne il proprio assetto tattico e soprattutto il proprio atteggiamento di gioco durante tutto l’arco del match andato in scena all’Arechi. Dispostosi secondo i canoni del classico 4-3-1-2, il team di Tesser ha pervicacemente perseguito il proprio credo tattico, proponendo una fase offensiva senza grosse soluzioni sulla trequarti, favorendo, conseguenzialmente, il posizionamento in campo degli uomini di Torrente, che, muovendo dal giusto rispetto che si deve ad un’avversaria di rango, ha costruito la propria gara sull’attesa.
L’Avellino ha cercato sin da subito di fare gioco e di insidiare la trequarti avversaria con i tre attaccanti che spesso e volentieri erano supportati a destra da Gavazzi (che sovente veniva a trovarsi sulla linea di Insigne) e soprattutto sulla sinistra da un insolitamente mobile e voglioso Zito, che imperversava quasi senza barriere sulla fascia di competenza. Il risultato era, però, non proprio rispondente ai desiderata dei biancoverdi, che si ritrovavano spesso a cozzare contro il muro dei Granata,che giocavano corti ed accorti a protezione dei propri trenta metri.
La squadra di Torrente aspettava e, quando poteva, ripartiva in rapidi contropiede, a cui il solo Arini (commovente la sua gara!) cercava di opporsi con grinta e decisione. Il gol dei Granata, giungeva quasi puntuale al dodicesimo (dopo che Sciaudone qualche minuto prima aveva già centrato il palo alla destra di Frattali): batti e ribatti in area avellinese, corta respinta dei biancoverdi, la palla giunge a Gabionetta che mette un angolatissimo rasoterra di sinistro che prende il palo interno alla sinistra di Frattali e poi finisce in rete dal lato opposto. I Lupi sembrano accusare il colpo, ma per fortuna rimediano quasi subito ad un gol che sostanzialmente non meritavano di subire. Sgroppata al 14esimo del solito Zito sulla sinistra, dai 18 metri defilato sulla sinistra l’ex Ternana sferra un tiro insidioso che l’inesperto portiere salernitano respinge malamente, proprio sui piedi Trotta che di rapina mette dentro. Il botta e risposta non placa il ritmo del match che si fa comunque molto interessante, e per certi tratti, anche bello da vedere. E’ sempre l’Avellino a fare la partita ed a cercare di sopravanzare l’avversario sul piano delle iniziative offensive. Ma gli attacchi dei Lupi risultano prevedibili, anche per la disposizione tattica dei Granata, assai efficace sul piano del non possesso. Il primo tempo va in archivio con la sensazione che la gara non abbia ancora detto il meglio di sè.
La ripresa si apre con il canovaccio tattico che non deroga dal quadro consolidatosi nella prima frazione di gioco. E i primi dieci minuti del secondo tempo vedono i Lupi assoluti padroni del campo, con la sensazione di poter passare in vantaggio da un momento all’altro. E in effetti, quasi subito è Gavazzi, trequartista aggiunto, che si trova trai piedi la palla del vantaggio, ma la spreca maldestramente colpendo male la sfera che può essere deviata dal portiere granata oltre la traversa. Al 12esimo, nel momento migliore dei Lupi, la Salernitana passa inopinatamente in vantaggio con la giocata del singolo: Gabionetta, ancora lui, che, ricevuta palla sulla destra, si accentra dopo avere saltato con facilità Visconti e mette un sinistro a giro sul secondo palo che Frattali vede soltanto passare. Il gol subito sembra mettere in ginocchio l’Avellino, che comunque riprende caparbiamente ad attaccare, sebbene le forze, almeno negli elementi migliori, comincino a venire meno. Il nuovo vantaggio, sul fronte granata, mette entusiasmo e leggereza ai calciatori di casa, che controllano agevolmente le sfuriate disordinate dei Lupi, che si affidano solo e soltanto alle iniziative del singolo. In questo senso, c’è da dire che Trotta, soprattutto negli ultimi 25 minuti si è intestardito a cercare in maniera quasi ossessiva la via della soluzione personale. La qualcosa ha finito sostanzialmente per rendere più prevedibili e sterili gli attacchi biancoverdi. E cosi la partita è inesorabilmente arrivata ai titoli di coda, con la Salernitana che ha addirittura infierito oltremodo sui Lupi, con il terzo, immeritatissimo, gol di Troianiello in contropiede, a tempo ormai scaduto.