Sant’Angelo dei Lombardi, il cordoglio dell’Amministrazione comunale per la scomparsa del Prof. Antonio La Penna
I grandi non muoiono mai, ma sono semplicemente consegnati alla Storia!
E alla storia è consegnato il nome del prof. Antonio La Penna, tra i più grandi filologi e cultori della letteratura latina e studiosi del mondo classico, oltre che rilevante testimone dell’identità altirpina, scomparso ieri a Firenze alla veneranda età di 99 anni.
Quello di La Penna è anche un nome scritto a lettere maiuscole nell’albo d’oro del “De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi, dove ha frequentato le classi del “ginnasio governativo”, come lo si definiva negli anni trenta-quaranta del secolo scorso, e dove lo studioso cominciò a tuffarsi nel suggestivo mondo di Orazio, Sallustio, Properzio, Virgilio e Ovidio; solo per citare alcuni del davvero tanti autori della classicità sui quali negli anni a seguire, dagli austeri scranni della Normale di Pisa, dove fu alunno e apprezzatissimodocente, ha scritto testi rigorosi che ancora oggi sono a fondamento dello studio della letteratura latina e non solo.
A Sant’Angelo, il giovane Antonio La Penna, originario di Oscata, una frazione rurale di Bisaccia, incontrò altri versatissimi studenti del calibro di Attilio Marinari di Montella, di Dante Della Terza di Torella dei Lombardi ma santangiolese per scelta elettiva, di Pina Freda e Franco Rossi questi, invece, eccellenti giovani del luogo. Menti eccelse che, buon ultimo, il filologo bisaccese ha raggiunto nell’empireo dei saggi, ricomponendo l’impareggiabile gruppo di alunni restato memorabile nella storia del “De Sanctis”, che ancora va orgoglioso del loro nome riportato nei registri scolastici.
Ed è proprio per la sua presenza a Sant’Angelo e per la consuetudine affatto saccente con la comunità che il Sindaco Rosanna Repole e l’Amministrazione comunale piangono la dipartita del prof. Antonio La Penna, la cui rigorosa passione per gli studi classici negli anni vissuti nel nostro paese si è coniugata con la semplicità con la quale ha intessuto i rapporti umani con i Santangiolesi che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e frequentarlo.