Sassari Latte Dolce – Avellino 1 – 0, i Lupi non sanno azzannare e soccombono miseramente contro un avversario di certo non trascendentale
Sassari Latte Dolce-Avellino 1 – 0
Sassari Latte Dolce: Lai, Antonelli, Cabeccia, Patacchiola, Daga (dal 63′ Pireddu), Gianni, Bianchi, Piga (dal 71′ Scognamillo), Tuccio, Sartor, Palmas (dal 71′ Scanu). A disposizione: Garau, Gadau, Fini, Marcangeli, Doukar, Carboni. All.: Udassi.
Avellino: Viscovo, Dionisi, Dondoni (dal 60′ Betti), Capitanio, Parisi, Tribuzzi, Matute, Di Paolantonio (dal 60′ Gerbaudo), Da Dalt (dal 67′ Ciotola), De Vena (dall’80′Pepe), Mentana (dal 60′ Alfageme). A disposizione: Pizzella, Omohonria, Buono, Migliaccio. All.: Bucaro.
Arbitro: Zamagni di Cesena Assistenti: Ravera di Lodi e Marchetti di Trento.
Marcatore: al 22′ Palmas.
Ammoniti: Cabeccia (L), Parisi, Alfageme, Bianch (L) Tribuzzi, Capitanio, Daga (L). Angoli 1-5. Rec.: 1′ pt; 5′ st.
L’Avellino ancora una volta è costretta a leccarsi le ferite in quel di Sassari, campo davvero stregato per i Lupi, che hanno ceduto le armi ad un’avversario, il Latte Dolce, certamente non trascendentale. I ragazzi di Bucaro non sono stati capaci di mostrare e dimostrare la propria innegabile superiorità tecnica complessiva, e sono stati bastonati su un calcio franco, preso a metà primo tempo, senza riuscire, pur avendo ancora trequarti di gara a disposizione, a recuperare lo svantaggio.
Mister Bucaro, allenatore che francamente non si sta dimostrando superiore al suo predecessore, ha ancora una volta regalato un tempo agli avversari, prima di riuscire ad inquadrare e a proporre una formazione plausibile e funzionale al tipo di gara da giocare. Assai preoccupato dell’importanza della partita, ha avuto soverchio rispetto degli avversari, proponendo un undici iniziale con un difensore over in più ed un attaccante under di troppo. Giocare con l’inutile Mentana dall’inizio di gara, anzichè optare per il 19enne difensore Betti, ha costituito la cartina di tornasole delle ansie ed insicurezze del tecnico palermitano.
E così, l’Avellino ritrovatosi (ma non ci voleva un indovino per prevederlo) a giocare tutto il primo tempo con un attaccante “inservibile”, pur avendo iniziato la sfida con il piglio giusto (con un paio di occasioni per passare in vantaggio, di cui un palo colpito da Di Paolantonio), ha beccato il gol da calcio franco (concesso frettolosamente dall’arbitro a circa 25 metri dalla porta di Viscovo), grazie ad un tiro potente di Palmas che il portiere avellinese non ha visto partire.
Correva appena il 22′ e l’Avellino, come dicevamo, aveva ancora tre quarti di gara, non solo per pareggiare, ma anche per pensare di ribaltarla. Invece, mister Bucaro (dimostrando ancora una volta di non sapere sfruttare a dovere la pur ricca panchina) prendeva le prime contromisure a questa gara dei Lupi, assolutamente inferiore rispetto alle attese, soltanto dopo l’ora di gioco, quando mancavano 30′ al novantesimo e le speranze dei Biancoverdi cominciavano già ad affievolirsi.
Il triplice cambio (con un avvicendamento Di Paolantonio-Gerbaudo, di cui non si è capito fino in fondo la particolare utilità) oltre all’inserimento di Alfageme e dell’under Betti, però, si dimostrava non solo tardivo, ma anche ininfluente, a guardare la cronaca dell’ultimo terzo di gara che restituiva solo uno stucchevole, ancorchè generoso, forcing dei Lupi, che non riusciva a sortire alcun effetto determinante.
La mancanza di idee sul piano tattico portava Bucaro ad inserire anche Ciotola (calciatore che poteva servire decisamente prima) al posto del suo omologo Da Dalt, che avrebbe potuto ancora fare comodo in campo. Gli ultimi venti minuti di gara si caratterizzavano per l’infruttoso assedio biancoverde al fortino del Latte Dolce, che, mettendoci tanto impegno e mestiere, riusciva a mantenere immacolata la propria porta. E cosi, il triplice fischio rimandava a casa un Avellino, volenteroso ma improduttivo.
La vetta rimane ancora a sette punti, perchè il Lanusei ha perso a Cassino, ma con quest’ultima sconfitta, la compagine biancoverde ha “lasciato passare un altro treno”, dissipando quasi del tutto le residue speranze di reinserimento nella lotta per il primo posto della classifica.