Serino, Abele De Luca: “E’ tempo di ricominciare a guardare il nostro paese con gli occhi di chi lo ama”

Ecco una nota di Abele De Luca, Coordinatore del Comitato Pro Serino sulla problematica amministrativa del Comune alle falde del Termino.

“E’ tempo di ricominciare a guardare il nostro paese con gli occhi di chi lo ama e non di chi lo vuole sfruttare o abbandonarlo a se stesso. Oramai siamo prossimi ad una nuova campagna elettorale ma in questi ultimi 10 anni, senza sforzarsi troppo con la memoria, Serino ha subito la prepotenza e l’incompetenza di una classe politica che ha causato danni irreparabili alla nostra società locale. Ci saranno modi e tempi per approfondire argomenti di carattere politico-amministrativo, legati a fenomeni sociali quali il ritorno alla migrazione, l’aumento di disagi economici, la perdita di capacità di offrire lavoro. Elementi che, per una paese come Serino, dovrebbero rappresentare una pagina chiusa ma, nostro malgrado, esprimono una attualità forte e vigorosa. Oramai non abbiamo perso solo la direzione, ma anche la bussola che ce la indicava. Sono costernato, ad esempio, del fatto che un rappresentante della Lega Nord, lontano dalle nostre esigenze e certamente non esperto dei territori del sud, faccia un’interrogazione parlamentare per comprendere se 850.000 € spesi dal Comune di Serino (AV) sono stati spesi bene per il progetto del “Parco archeologico della Civita”, se vi sono o meno delle illegittimità e quali interventi il Ministro per i Beni Culturali voglia adottare. La mia afflizione, sia chiaro, è sulla qualificazione dell’interrogante, non certo sui contenuti! Io aggiungerei anche il progetto del Parco Faunistico, idea barbaramente abortita subito dopo l’utilizzazione di circa 2 miliardi delle vecchie lire. Ora entrambi i Parchi sono alla mercé di tutti, senza nessun controllo, senza nessun tipo di introito (materiale, morale o di immagine) per Serino. E chi paga è, come sempre, il serinese con le sue tasse sui rifiuti e sulle imposte comunali. Lo scrivente è stanco di criticare. Da una parte è giunto il momento di comprendere bene le responsabilità politiche di queste scelte e di puntare il dito sui soliti noti che causano ancora oggi sperpero di denaro pubblico senza benefici per i serinesi. Dall’altra si rende necessario operare per arrivare a dirigere la macchina amministrativa, con il consenso popolare e nel più schietto rinnovamento generazionale”.

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