Serino, Enrico Solimene entra in Consiglio comunale al posto del dimissionario Alessandro Gioia

Il Comitato Pro Serino – afferma in una nota inviataci il Coordinatore del Comitato, prof. Abele De Luca-  continua la sua esperienza amministrativa dando seguito all’impegno preso in campagna elettorale e tra gli iscritti. Dopo le dimissioni di Alessandro Gioia (datate 19/10/2015 prot. 11951) entra in Consiglio comunale Enrico Solimene, ansioso di partecipare alle attività decisionali dell’Amministrazione. Una nota dolente però è da evidenziare subito, in quanto l’inizio della sua presenza in Consiglio comunale è stato già rinviato oltre i termini dovuti per legge, che sono i famosi canonici 10 giorni ai sensi del comma 8, art. 38 del Tuel. Sperando che per domani non ci siano ulteriori problemi, il Consiglio comunale è tenuto a prendere atto della surroga che ratificherà formalmente l’investitura a Consigliere comunale di Enrico Solimene. Nella stessa seduta pubblica ci auspichiamo che venga anche ufficializzata la revoca da assessore del neo-nipote del Sindaco De Feo, Vito Pelosi. Infatti già da tempo il Sindaco avrebbe dovuto operare in tal senso poiché il Testo Unico degli Enti Locali prevede che: gli affini entro il terzo grado del Sindaco non possono far parte della rispettiva Giunta né essere nominati rappresentanti del Comune (art. 64, comma 4). Questa Amministrazione ha già da tempo dimostrato di essere allergica a norme e leggi, ma il guaio è che persevera in questo stato di grave ed acuta intolleranza senza mai trovare una cura efficace. Infatti con delibere di Giunta Municipale n. 124, 125 e 126 del 2015, successive all’instaurato rapporto giuridico di affinità, Vito Pelosi risulta ancora componente della Giunta municipale. Addirittura in una di esse, riguardante una convenzione con la famosa cooperativa sociale ICARO, con sede legale in Santa Maria Capua Vetere (CE), ha partecipato votando favorevolmente. Speriamo che le ali di Pelosi non si brucino come è successo per il famoso personaggio della mitologia greca. Certo è che, se il Sindaco non si attiva per la revoca da assessore del nipote, dovrebbe essere lo stesso Pelosi, come amministratore e come avvocato, a far rispettare la legge. Pertanto lo invitiamo pubblicamente a dimettersi ad horas dalla carica istituzionale ricoperta abusivamente, rimettendo anche eventuali indennità percepite indebitamente onde evitare di disturbare S.E. il Prefetto di Avellino ed altre cariche istituzionali nonché scongiurare l’ennesima brutta figura di questa Amministrazione a livello provinciale. In ultima analisi, ci sentiamo di suggerire a Vito Pelosi di non firmare neanche più, congiuntamente con il Sindaco-zio, i manifesti con l’appellativo “assessore” fino al termine della legislatura.

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