Sibilia e De Mita cercano l’accordo in extremis su “consiglio” dei Vertici romani – Comune di Avellino “laboratorio” nazionale
I Centristi hanno ripreso il dialogo con il Pdl interrotto bruscamente poco prima dell’ufficializzazione dei candidati a sindaco per divergenze sul nome. Al tavolo della discussione, però, non si sarebbero seduti né Preziosi ne’ tanto meno Battista, ma il senatore Sibilia ed il presidente De Mita. Tutto cio’ ha creato non pochi malumori tra i probabili consiglieri riuniti sotto la sede di Corso Vittorio Emanuele, ma soprattutto ha determinato un certo diappunto da parte del candidato sindaco dell’Udc, che dalla trattativa in un primo momento è stato escluso vista la sua ritrosia all’apparentamento.Da quanto trapelato, Sibilia chiederebbe un apparentamento ufficiale con tutte e 5 le liste di centrodestra. De Mita dovrà dare una risposta e provare a mediare, sciogliendo le riserve in mattinata.
Ad accelerare la formazione di un’eventuale coalizione nel centro-centrodestra irpino le voci molto fondate di un accordo non formale tra Gianluca Festa e Paolo Foti con il primo che ha abbassato le pretese dopo una prima richiesta di posti, tra cui il vicesindaco ed un assessorato del capoluogo irpino.
Ancora una volta, si conferma laboratorio politico nazionale, Pierferdinando Casini avrebbe telefonato direttamente a Ciriaco De Mita per persuaderlo ad un apparentamento con il Popolo della Libertà al comune di Avellino. Rimarcare una divisione in Irpinia per l’ex Presidente della Camera non agevolerebbe la ricomposizione dell’accordo in Regione. Con le dimissioni di Giuseppe De Mita, dopo essere stato eletto deputato, la rappresentanza centrista a Palazzo Santa Lucia è stata dimezzata, anche se sono state rafforzate le deleghe dell’altro assessore in quota Udc, Pasquale Sommese. Questo ha provocato, nei giorni scorsi, l’autosospensione dei cinque consiglieri regionali dell’Udc che hanno richiesto un intervento dei vertici nazionali del proprio partito. Così Casini sembra che abbia contattato direttamente il governatore Caldoro, la richiesta di ricomposizione dell’accordo con il Pdl, sembrerebbe in sintonia con un percorso nazionale che vede un concreto avvicinamento tra Casini ed Alfano in una ipotesi di una lista comune, sotto le insegne del Ppe, alle prossime elezioni europee.
La nuova versione del Cavaliere statista, responsabile e leale verso il governo di larghe intese, sembra che abbia convinto il leader dell’Udc a riaprire seriamente il dialogo con Alfano. In questa logica, Avellino, unica città in Italia dove al ballottaggio è arrivato un candidato sindaco dell’Udc, è diventata simbolo del percorso di avvicinamento tra Casini e il partito di Berlusconi.
Francesco Aufiero