Solofra, “Verso l’Arco”: esperienza naturalistica davvero unica
Verso l’Arco è stato l’evento che ha visto la nostra Associazione attiva protagonista in
collaborazione con gli amici del Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro nella
figura di Antonio Giannattasio, Proloco Solofra con Domenico Cosimato e CAI Avellino con
Michele Renna e la partecipazione dei Volontari del Soccorso Smile con Dario Ferrara.
Un appuntamento inserito nel calendario della “Primavera della mobilità dolce”, indetto da
AMoDo – Alleanza Mobilità Dolce, per una fruizione lenta del paesaggio e delle sue bellezze
naturalistiche e culturali.
L’Arco Naturale delle Neviere, riscoperto il 1° Maggio 2005 da alcuni nostri membri, tra i
quali il nostro presidente Alessandro De Stefano e curato dallo stesso in collaborazione con
Armando Cirino, Agostino De Stefano e Michele De Stefano per la parte sentieristica,
rappresenta un monumento geologico di natura carsica unico nel suo genere, collocato nel
cerchio dei monti solofrani del Parco Regionale dei Monti Picentini. Così denominato per la
sua vicinanza alle “Nivere”, ovvero le Neviere (conche artificiali adoperate anticamente fino
agli inizi del XX secolo per l’accumulo dei ghiacci) è da subito divenuto oggetto di un forte
interesse storico, naturalistico e paesaggistico, che la nostra realtà ha cercato per anni di
valorizzare in tutti i modi.
Con questo evento, che non si è limitato a porre l’accento sulla bellezza del percorso, è
stato raggiunto un ulteriore risultato storico grazie al CAI – Club Alpino Italiano sezione di
Avellino, ovvero l’ufficializzazione del tracciato sulle carte topografiche col nome di
#SentieroCAI160. Questo conseguimento non è semplicemente frutto della maestosità e
spettacolarità oggettive dell’Arco naturale, ma soprattutto delle caratteristiche storiche del
percorso, vero e proprio crocevia delle vecchie economie locali che vedevano i nostri avi
impegnati nel duro lavoro delle Neviere, dove le corriere dei muli trasportavano il ghiaccio
tagliato in blocchi da cima a valle, passando per le Carbonaie, dove cumuli di legna coperta
dalla terra venivano indotti ad una combustione imperfetta per poi essere commercializzati
così come li vediamo ancora oggi, fino alle Calcare, strutture ove venivano arse ad alte
temperature le pietre locali fino al processo di calcinazione, che serviva, appunto, per
ottenere la calce viva, anch’essa fonte di sostentamento per le popolazioni dell’appennino.
Sabato 9 Giugno 2018, con ben 40 partecipanti tra membri delle associazioni organizzatrici
e curiosi interessati ad ammirare l’Arco per la prima volta, l’evento ha raggiunto il suo
massimo scopo, ovvero quello di sensibilizzare alla bellezza ed al rispetto degli equilibri
naturali, far conoscere gli antichi sentieri e le meraviglie che madre natura ci ha concesso ed
infine aprire lo spiraglio alle potenzialità di un turismo sostenibile, anche grazie all’ufficialità
di questo nuovo straordinario percorso, in barba a chi ancora pontifica sulle difficoltà di
aprire alle aree interne e sull’ipotetica divisione d’intenti delle realtà che operano sui territori.
Il #SentieroCAI160 sarà nuovamente oggetto di interesse da parte nostra allorquando
attiveremo le fasi successive al riconoscimento ufficiale, ovvero la segnatura del percorso
tramite i simboli convenzionali e la sua contestuale pulizia e manutenzione. C’è sempre un
buon motivo per andare #VersoLArco.
Oggi siamo, ancora una volta, la testimonianza diretta che la collaborazione leale e sinergica
crea nuove insperate prospettive di crescita, sempre orientati al bene comune per un
orizzonte di partecipazione e condivisione.