Sudtirol – Avellino 1 – 0, i Lupi ridotti in dieci per tre quarti di gara domano gli altoatesini e si prendono la semifinale

Sudtirol – Avellino 0 – 0

Sudtirol: Poluzzi, Morelli, Curto, Vinetot (dall’81’ Magnaghi), Fabbri (dall’81’ Davi), Beccaro (dal 46′ Odogwu), Fink (dal 66′ Rover), Karic (dal 54′ Greco), Voltan, Casiraghi, Fischnaller. A disposizione: Meneghetti, Pirchner, Malomo, Polak. All.: Vecchi.

Avellino: Forte, Ciancio, Dossena, Illanes, Rizzo (dall’86’ Adamo), Carriero (dall’86’ Miceli), Aloi, D’Angelo, Tito, Santaniello (dal 30′ De Francesco), Maniero (dal 74′ Bernardotto). A disposizione: Pane, Leoni, L. Silvestri, Rocchi, Baraye, M. Silvestri, Errico, Fella. All.: Braglia. 

Arbitro: Di Graci di Como. Assistenti: Ceccon-Cataldo. Q.u.: Zufferli.

Espulso: al 27′ Aloi. Ammoniti: Curto, Voltan, Forte, Greco, Vinetot, Illanes, Adamo. Angoli: 10-1. Rec.: 2′ pt; 8′ st.

Un Avellino tutto cuore e carattere ha resistito per settanta minuti in dieci uomini ed ha portato a casa una qualificazione alla semifinale più che meritata. E pazienza se l’ineffabile arbitro comasco Di Graci ha concesso il rigore della vittoria altoatesina addirittura al 98′, ben oltre il recupero del recupero.

E’ stato un Avellino tosto, assolutamente pronto e reattivo nella battaglia del Druso, che ha letteralmente impedito al Sudtirol di esprimersi al meglio. La squadra di Braglia ha tirato fuori il piglio dei giorni migliori, con una concentrazione davvero encomiabile, insomma quello che occorre in questo tipo di partite, che si gestiscono fondamentalmente sul piano mentale.

Inutile sottolineare che l’Avellino aveva l’obbligo di superare indenne il primo tempo della gara del Druso, perchè gli avversari, dovendo recuperare due gol, avrebbero presidiato con veemenza la trequarti campo biancoverde .

E la fase di non possesso dei Lupi è stata davvero da manuale, anche in considerazione dell’imprevedibile handicap dell’inferiorità numerica, venutasi a determinare con l’espulsione, per somma di ammonizioni, dopo appena 27 minuti di gara, di un grande centrocampista come Aloi. Ma, a dirla tutta, il ragazzo di Reggio Calabria è stato davvero ingenuo nel farsi ammonire per ben due volte in poco tempo, lasciando i compagni in dieci per trequarti di partita.

Ma lo spirito di corpo di questo gruppo di ragazzi biancoverdi è stato assolutamente commovente, perchè Carriero e compagni hanno raddoppiato le proprie forze fisiche e mentali, ed hanno fronteggiato alla grande la spinta offensiva degli altoatesini, che, pur incessante, non ha mai mostrato di essere straripante ed efficace. Il Sudtirol è anche andato in gol due volte, ma in entrambi i casi lo ha fatto in fuorigioco.

Nel finale, l’arbitro, le cui decisioni il più delle volte sono state ingiustamente penalizzanti nei confronti dei Lupi, oltre ad aver dato già sei minuti di recupero, ne ha fatti giocare anche altri due, ed ha anche concesso, proprio al 98′ un rigore semplicemente generoso al Sudtirol, che ha avuto soltanto il tempo di trasformare, con l’ineffabile direttore di gara che ha decretato la fine della sfida.

L’Avellino è approdato cosi, meritamtente in semifinale play off, e domenica dovrà recarsi a Padova, per affrontare la compagine di Mandorlini, nella gara di andata.

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