Taranto – Avellino 2 – 2, soliti errori balordi per i Lupi contro avversari generosi ma modesti

Taranto – Avellino 2 – 2

Taranto: Vannucchi, Evangelisti (dal 64’ Formiconi), Antonini, Sciacca, Ferrara, Romano, Labriola, Mazza, Mastromonaco, Bifulco (dall’85’ Nocciolini), Tommasini (dal 93′ Rossetti). A disposizione: Loliva, Caputo, Provenzano, Fontana, Citarella, Colurciello, Rossetti, Marini, Finocchi, Canalicchio, Boccadamo. All.: Eziolino Capuano.

Avellino: Marcone, Rizzo, Moretti, Auriletto, Tito, Mazzocco (dal 66’ Di Gaudio), Matera, D’Angelo, Kanoute (dall’80’ Maisto), Marconi (dall’85’ Gambale), Russo. A disposizione: Pizzella, Tammaro, Sottini, Perrone, Rizzo, Garetto, Tounkara. All.: Massimo Rastelli.

Arbitro: Luca Cherchi di Carbonia. Assistenti: Francesco Valente e Veronica Vettorel. Q.u.: Davide Di Marco di Ciampino.

Marcatori: al 18’ Tommasini (T), al 40’ D’Angelo, al 60’ Tommasini (T), al 78’ Matera.

Ammoniti: Mazza (T), Tito, Ferrara (T), D’Angelo. Rec: 4′ pt; 5′ st.

I soliti balordi errori difensivi (anche al cospetto di una squadra generosa ma modesta come il Taranto) complicano maledettamente la partita dei Lupi che sono costretti a rincorrere il risultato di parità per bene due volte. Nel complesso, i ragazzi di Rastelli non hanno disputato una partita positiva, e probabilmente il pareggio finale diviene una sorta di premio di consolazione relativa, atteso che in questo genere di confronti, almeno sulla carta, i Lupi dovrebbero portare a casa i tre punti.

Non è stato un match spettacolare, anzi sul piano dell’estetica ha lasciato parecchio a desiderare, anche se si sono visti quattro gol. Ma i molti demeriti da ambo i lati, a nostro avviso, hanno fatto premio sui pochi meriti. Il Taranto di Capuano, impregnato di giovani aspiranti calciatori, ha fatto la sua onesta partita, alla ricerca di un risultato positivo.

Il tecnico di Pescopagano ha ridisegnato a sua immagine e somiglianza la compagine ionica, composta da un manipolo di ragazzi che troverebbero poco spazio in quasi tutte le partecipanti alla Terza serie. Ma il calcio che si gioca nell’inferno della serie C è fatto di tanta grinta e generosità, e poca tecnica. E allora, il Taranto che ha espresso in toto le peculiarità caratteriali del suo tecnico, non ha di certo sfigurato contro un Avellino che, dalla cintola in sù, esprime valori medio alti.

Purtroppo, la compagine biancoverde quest’anno è partita con vizi strutturali che neppure il mercato di riparazione ha saputo rimuovere. Per questo, anche allo Jacovone abbiamo assistito ai soliti macroscopici errori difensivi da parte di gente che non è all’altezza, a nostro avviso, di fare il titolare in una piazza importante come Avellino.

Al 18′ del primo tempo, Mazzocco ha avuto un’esitazione nel disimpegno che ha consentito ai Tarantini di prendere palla alla trequarti biancoverde e di trovare Tommasini che, solo al limite dell’area avellinese, ha fatto partire un gran diagonale che si è infilato a fil di palo, mettendo fuori causa Marcone. Subito il gol, i Lupi non hanno avuto la capacità di reagire immediatamente, anche perchè il Taranto, per suo conto, ha saputo chiudere tutti gli spazi.

Al 40′, però, Rizzo dalla fascia destra ha messo dentro un pallone che Russo ha deviato di piede a due metri dal portiere tarantino, che, con un mezzo miracolo, è riuscito a ribattere, ma nulla ha potuto sul tap in di D’Angelo.

Ad inizio ripresa sono stati ancora i generosissimi ragazzi di Capuano a cercare con maggiore insistenza la via del gol. Ma il secondo vantaggio degli Jonici al 60′ è arrivato per uno svarione colossale di Auriletto, che ha sbagliato il tempo e l’ntervento, dando via libera a Tommasini che, tutto solo ai sedici metri, ha nuovamente infilato in diagonale Marcone.

Il secondo vantaggio dei padroni di casa ha indotto Rastelli a passare al 4-2-3-1, inserendo in campo Di Gaudio in luogo di un irriconoscibile Mazzocco. Ma l’ingresso in campo del funambolo palermitano non ha di certo spostato gli equilibri a favore dei Lupi, che hanno avuto bisogno di un tiro da fuori di Matera, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, per riportare, al 78′, in parità la partita.

In definitiva, per l’Avellino un punto che non modifica di molto la sua misera classifica.

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