Ternana – Avellino 0 – 1, con Capuano i Lupi tornano a volare: vittoria di enorme valore

Ternana – Avellino  0 – 1

Ternana: Tozzo, Parodi (dal 58′ Mammarella), Russo, Suagher, Celli, Paghera, Palumbo, Salzano (dal 74′  Partipilo); Furlan, Marilungo (dal 58′ Ferrante), Vantaggiato (dal 70′ Torromino). A disposizione: Marcone, Iannarilli, Diakitè, Proietti, Mucciante, Nesta, Niosi, Damian. All.: Gallo.

Avellino: Tonti, Illanes, Zullo, Laezza, Micovschi, De Marco (dall’82′ Silvestri), Di Paolantonio, Karic (dal 46′  Rossetti), Parisi, Charpentier, Albadoro (dal 62′ Alfageme). A disposizione: Pizzella, Abibi, Celjak, Palmisano, Njie, Carbonelli, Evangelista, Petrucci. All.: Capuano.

Arbitro: Gualtieri di Asti. Assistenti: Dicosta di Novara e Cubicciotti di Nichelino.

Marcatore: al 33′  Charpentier.

Ammoniti: Karic, Illanes, Palumbo (T) , Tonti. Angoli 12-3. Rec.: 0′ pt; 5′ st.

 

 

Lupi corsari al Liberati di Terni: un gol nel primo tempo di Charpentier regala tre punti di platino all’Avellino di Capuano. E proprio il tecnico di Pescopagano appare come l’artefice massimo di quest’improvvisa inversione di tendenza. Un tecnico che ad Avellino (specie per gli attenti osservatori di calcio) non doveva dimostrare assolutamente niente, perchè per lui parla la sua lunghissima carriera e la non comune esperienza in questa categoria. Il delitto, come abbiamo sottolineato nel dopo gara del suo esordio contro il Bari, è stato quello perpetrato ad agosto, allorquando Salvatore Di Somma, pure essendo convinto sulle enormi qualità di Capuano, non lo ingaggiò, preferendo affidarsi ad un allenatore esordiente, Ignoffo, con le conseguenze tecniche e di classifica che tutti hanno potuto verificare nelle prime nove gare di campionato. Ma come abbiamo sottolineato sempre nella sala stampa del dopo Bari, per Capuano vale in maniera inoppugnabile l’antico detto: meglio tardi che mai.

La gara del Liberati, la tana di una Ternana che prima della visita dei Lupi aveva vinto sette gare su dieci, non si presentava di certo agevole per i ragazzi di mister Capuano. Ma il tecnico lucano, sebbene in tempi ristrettissimi, aveva preparato la gara con intellingenza e sagacia tattica, studiando per bene gli avversari, e cercando di inaridire le più importanti fonti di gioco degli Umbri.

L’Avellino aveva iniziato con un assetto probabilmente anche spregiudicato rispetto all’avversario che aveva di fronte, ma ben presto il campo aveva restituito aspetti concreti di sostenibilità per i ragazzi di Capuano, al netto di una marcata problematica nella zona bassa di destra, perchè in quella parte del campo era costretto ad agire Micovschi, che, non essendo esattamente un quinto di destra, lasciava molto a desiderare in fase difensiva. E sul fronte offensivo di sinistra la Ternana, prima con Furlan e poi con Parodi, si rendeva assai minacciosa. 

Ma erano i Lupi che, passata indenne la prima mezzora di gioco, alla prima azione veramente insistita sulla trequarti sinistra avversaria, riuscivano a guadagnare una punizione da zona interessante, per via di un fallo di Vantaggiato su Parisi. Sulla sfera si posizionava Di Paolantonio per eseguire uno schema proposto da Capuano. Il centrocampista abruzzese faceva finta di mettere di destro al centro, ma scaricava imporvvisamente dietro per Micovschi, che metteva una palla tesa, a giro di sinistro, che andava a chiudere la propria parabola sulla testa di Charpentier, che, al centro dell’area, a cinque metri dalla linea fatale, impattava magnificamente con la fronte e spediva la sfera imparabilmente nell’angolo alla destra del portiere di casa. Vantaggio improvviso dei Lupi, che mettevano in grande soggezione i Rossoverdi, che non riuscivano a cavare il ragno dal buco ed erano costretti ad andare al riposo in svantaggio.

Il canovaccio tattico del match, sin dall’inizio della ripresa, rispondeva in pieno a quelle che erano le logiche attese degli osservatori più attenti: la Ternana impegnata nel tentativo di aumentare il ritmo ed alzare al massimo il proprio baricentro, e l’Avellino molto attento alla fase di non possesso, mantenendo la calma e soprattutto tenendo alta la terza linea, cercando di attuare la più classica delle tattiche del fuorigioco. Con il passare dei minuti, la pressione offensiva delle Fere aumentava, e l’Avellino si faceva chiudere oltremodo nella propria metà campo, non riuscendo più a ripartire, anche perchè sugli esterni, sia Micovschi che Parisi, erano impegnati a contenere l’incedere arrembante dei rispettivi dirimpettai. A dare una mano a Capuano, ci pensava il tecnico umbro, che proprio sulla fascia più debole dei Lupi, quella coperta dal 20enne rumeno ex Genoa, sostituiva il dinamicissimo Parodi, con il compassato Mammarella, che faceva perdere profondità alla proposta esterna ternana, limitandosi a mettere dentro cross a rientrare dalla trequarti, che erano sistematicamente preda delle teste di Illanes, Zullo (strepitosa la sua prova!) e Laezza. 

Insomma, la Ternana spingeva, spingeva, ma di occasioni nitide per pareggiare nemmeno l’ombra, fatti salvi gli ultimi due tentativi di Ferrante che, però, pur da posizione ideale, non riusciva ad inquadrare la porta avellinese. Dopo cinque minuti di recupero, il triplice fischio dell’arbitro autorizzava i ragazzi di Capuano a liberare le proprie grida di gioia.

Tre punti davvero importanti per la classifica, il morale e soprattutto il ritorno dell’entusiasmo ad Avellino. Era quello che ci voleva per rigenerare un ambiente troppo depresso dopo la crisi profonda, che aveva imposto a Di Somma di esonerare Ignoffo e decidersi a prendere Capuano, anche a dispetto di qualche tifoso che non avrebbe mai voluto vedere il tecnico di Pescopagano sulla panca biancoverde. 

Speriamo che questi inaspettati quattro punti in due gare, contro Bari e Ternana, ottenuti dall’estroso mister lucano, possano servire a ricompattare l’intera tifoseria avellinese.

 

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