Tesser: “Il bel gioco non basta più, ora contano solo i risultati”

 

Attilio Tesser è ormai stanco di ricevere solo complimenti per il bel gioco. quel che sta più a cuore al tecnico di Montebelluna, ora che dopo cinque gare sono appena 4 i punti in classifica, è il raggiungimento del risultato positivo. Anche il bel gioco, se non porta risultati concreti, passa in secondo piano. Il mister biancoverde ha presentato la gara contro il Vicenza nella consueta conferenza stampa pre gara.

Abbiamo chiesto a Tesser di dirci come ha preparato questa difficile gara contro un avversario, quello allenato da Pasquale Marino, ancora imbattuto, che minaccia di costituire un’ulteriore brutta gatta da pelare per i Lupi.

Domani arriva una squadra forte che pratica un gioco propositivo. Ma noi dobbiamo avere consapevolezza dei nostri mezzi e fare la nostra partita. Però dobbiamo convincerci che serve adesso essere più concreti, cercando di non commettere errori, sia in fase di finalizzazione, sia in difesa. Dobbiamo metterci cattiveria e ferocia agonistica, perchè domani abbiamo assoluto bisogno della vittoria. Una valutazione di ciò che funziona e quel che non va ancora? Penso di averlo già detto: bisogna essere concreti, perchè il gioco offensivo che stiamo proponendo deve essere seguito dalla realizzazione delle reti. Finora abbiamo subito tre sconfitte in cinque gare, e francamente sono tante. Perciò servono assolutamente i tre punti domani, e per ottenerli ci vuole più cattiveria, pur cercando di mantenere alto il livello del gioco propositivo, che a lungo andare paga sempre. Il modulo che adotterò? Anche nella rifinitura ho provato entrambi i moduli. Debbo valutare ancora, capire anche come giocherà il Vicenza, che si preannuncia abbastanza offensivo, se come leggo vuole presentarsi con Galano da interno di centrocampo. In ogni caso ho già una propensione verso un determinato schieramento, ma non fatemi dire quale”.

Abbiamo chiesto a mister Tesser se la scelta di mettere accanto ad Arini un uomo come Jidayi, potrebbe precludere la contemporanea presenza di Zito ed Insigne.

Dipende da come ci schieriamo: se giochiamo a cinque, allora non c’è bisogno di avere in campo accanto ad Arini anche Jidayi, mentre se siamo in quattro allora i due possono servire. Per quanto riguarda la contemporaneità di Zito e Insigne non vedo problemi perchè per me l’uno può agire accanto all’altro, sempre nell’ambito di un lavoro intenso da parte di tutti. Anche dietro, nello scegliere uno tra Visconti e Giron, debbo valutare attentamente il modulo, perchè se gioco a cinque allora Giron mi puà assicurare una certa spinta e potenza maggiore, mentre se adotto la difesa a quattro mi serve una maggiore copertura che mi assicura meglio Visconti”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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