Trevico, dal tetto della Campania vengono giù tante lacrime per la scomparsa del suo figlio più celebre: Ettore Scola
Dall’alto dei suoi 1090 metri sul livello del mare, Trevico è il tetto d’Irpinia e della Campania. In questo paese che domina due regioni, è possibile spaziare con lo sguardo dal Vesuvio fino al golfo di Manfredonia. Oggi, in questo splendido borgo dall’aria salubre, vengono giù tante lacrime per la scomparsa di uno dei più grandi registi del Cinema Italiano: Ettore Scola. Nato a Trevico il 10 maggio del 1931, Scola si era trasferito a Roma con la famiglia fin dalla tenera età, ma non aveva mai reciso definitivamente il cordone ombelicale con il suo piccolo paradiso ed era rimasto legatissimo ai luoghi che gli avevano dato i natali.
Il Primo Cittadino trevicano, Nicolino Rossi, preannunciando il lutto cittadino, ha voluto esprimere il proprio cordoglio e quello dell’intera comunità che rappresenta per la scomparsa di Ettore Scola, il figlio più celebre, che si è spento ieri sera la Policlinico Umberto I di Roma. In paese non si dispera che la famiglia del grande Maestro del Cinema Italiano possa decidere di portare a Trevico le spoglie mortali di Scola. Sarebbe un onore immenso per il piccolo borgo irpino, che ha già trasformato in un museo la casa natìa del regista di “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare” e “La famiglia”, per i citare i film più famosi.