Un Avellino inconcludente perde anche a Perugia (2 – 0): ora si fa davvero dura
Perugia – Avellino 2 – 0
Perugia: Rosati, Del Prete, Volta, Belmonte (dal 39′ st. Della Rocca), Rossi, Rizzo, Zebli, Fabinho (dal 29′ st. Parigini), Aguirre, Guberti (dal 39′ pt. Spinazzola), Ardemagni. A disposizione: Zima, Milos, Prcic, Mancini, Bianchi, Drole, Molina. All. Bisoli.
Avellino: Offredi, Pucino, Rea, Biraschi, Visconti, D’Angelo (dal 16′ st. Arini), Paghera, Bastién, Insigne (dal 10′ st. Sbaffo), Mokulu (dal 27′ st. Tavano), Castaldo. A disposizione: Bianco, Chiosa, Pisano, Nica, D’Attilio, Joao Silvo. All. Marcolin.
Arbitro: Vincenzo Ripa di Nocera Inferiore.
Assistenti: Pasquale Cangiano di Napoli e Maurizio De Troia di Termoli. Quarto uomo: Enzo Vesprini di Macerata.
Marcatori: 13′ pt. Aguirre, 15′ st. Belmonte .
Ammoniti: 12′ pt. Rizzo (P), 34′ pt. Biraschi, 35′ st. Volta (P).Corner: 5-7. Rec.: 1′ pt., 4′ st.
Un inconcludente Avellino perde anche a Perugia, piombando in una crisi profonda, dalla quale si potrebbe anche fare soverchia fatica per venirne fuori. Gli uomini di Marcolin hanno disputato un buon primo tempo, ma nella ripresa, specie dopo avere subito il secondo gol, si sono via via spenti, mostrando scarsa capacità di reazione.
L’approccio iniziale dei padroni di casa è stato sicuramente efficace, perchè nel primo quarto d’ora i Grifoni sono andati vicinissimi al gol per due volte con Ardemagni e Aguirre, che al 13′ ha trovato la rete del vantaggio perugino, anche grazie alla dormita generale della retroguardia biancoverde. Sembrava l’inizio della fine per i Lupi, invece la squadra biancoverde si è impadronita improvviamente del match ed ha preso a stazionare con maggiore convinzione ed efficacia nella trequarti dei grifoni. Sono state tre (due di Bastien e una di Rea) le occasioni più importanti dei Lupi nella seconda parte del primo tempo, ma il gigante Rosati, pipelet umbro, ha saputo dire di no con molta bravura ed un pizzico di fortuna, specie sul tiro ravvicinato di Rea, che ha respinto di piede. Ma, ad ogni modo, il primo tempo è andato in archivio, purtroppo, senza che i Lupi siano riusciti a porre rimedio agli errori iniziali.
La ripresa è iniziata con un’altra grossa occasione per Insigne, che ha calciato un’ottima punizione dai venti metri, ma anche questo tiro è stato superbamente deviato da Rosati in angolo. Poi, come spesso accade quando la fortuna in fase offensiva non gira per il verso giusto, è bastato un calcio d’angolo per i grifoni (al 15′), anche rocambolesco per come è scaturito, che gli uomini di Bisoli hanno immeritatamente raddoppiato. Un colpo di testa di Belmonte, che è saltato indisturbato, ha portato sul due a zero i padroni di casa. Da quel momento l’Avellino (se si eccettua solo un’occasione, con un tiro di Arini, che era subentrato a D’Angelo) ha mostrato chiari segni di cedimento e con il passare del tempo è venuta meno anche la capacità di reagire pure degli uomini più generosi.
Nell’ultimo quarto di gara è venuto fuori un film già visto, con il Latina: l’Avellino che portava palla in avanti quasi per “forza di inerzia”, senza idee e senza alcun costrutto. Marcolin ha fatto davvero poco per raddrizzare il match, limitandosi a dei cambi “banali”: Sbaffo per Insigne, Arini per D’Angelo e Tavano per Mokulu, senza cambiare di una virgola il quadro tattico dei suoi, e meno che meno, della partita.
E cosi è arrivata anche la terza sconfitta consecutiva dei Lupi in appena quattro gare di gestione Marcolin. Ora la situazione si fa, se non drammatica, quanto meno critica, ed urge seriamente una presa di posizione da parte della società, che in qualche maniera dovrà far sentire tutto il peso della propria presenza ed autorevolezza, gestendo nel migliore dei modi questa situazione delicata, cui, almeno questa dirigenza, non si sarebbe mai sognata di dover fare fronte.