Venezia – Avellino 3 – 1, Lupi arrendevoli ed inconsistenti sprofondano in Laguna
Venezia – Avellino 3 – 1
Venezia: Audero, Andelkovic, Modolo, Domizzi, Frey, Falzerano, Stulac, Pinato (dall’85′ Suciu), Garofalo, Geijo, Litteri (dall’88′ Zigoni). A disposizione: Vicario, Gori, Bruscagin, Bentivoglio, Soligo, Fabiano, Firenze, Cernuto, Zampano, Del Grosso. All.: P. Inzaghi.
Avellino: Lezzerini, Migliorini, Morero (dall’84′ Falasco), Ngawa, Laverone, Molina, Di Tacchio (dal 46′ D’Angelo), De Risio, Rizzato (dal 54′ Gavazzi), Asencio, Ardemagni. A disposizione: Radu, Pecorini, Marchizza, Kresic, Vajushi, Evangelista, Wilmots. All.: Novellino.
Arbitro: Fourneau di Roma. Assistenti: Tardino di Milano e Sechi di Sassari. Quarto uomo: Zanonato di Vicenza.
Marcatori: al 35′ Litteri (V), al 73′ Asencio, al 79′ Domizzi (V), al 93′ Zigoni (V)
Ammoniti: Modolo (V). Angoli: 12-2. Rec.: 0′ pt ; 3′ st.
Una delle peggiori partite dei Lupi giocate in questo campionato. Gli uomini di Novellino sono caduti dinanzi ad un Venezia ordinato e dalle idee chiare, che ha voluto fortemente questa vittoria, e l’ha ottenuta senza neppure soffrire più di tanto, fatti salvi quei sei minuti della ripresa, che hanno visto l’Avellino pervenire inopinatamente al pareggio. Un Avellino, arrendevole ed inconsistente è sprofondato ineluttabilmente in Laguna.
La compagine di mister Novellino è sembrata per, larghissimi tratti del match, addirittura svagata, abulica, priva di reattività. Senza parlare dell’approccio iniziale di Ardemagni e compagni, assolutamente deplorevole, per una compagine che si giocava tantissimo in questa partita, soprattutto in termini di classifica, considerato che veniva da due risultati del negativi (la sconfitta a Foggia ed il pareggio interno con il Cesena). Il Venezia, da canto suo, messo le cose in chiaro, andando a prendere, sin da subito, possesso della trequarti biancoverde, chiudendo tutto l’Avellino negli ultimi trenta metri, senza che i Biancoverdi avessero la benchè minima forza di sottrarsi all’assedio dei Lagunari.
La difesa dei Lupi, palesemente lasciata al proprio destino da una mediana arruffona e disattenta (con Di Tacchio e De Risio praticamente irriconoscibili), ha traballato incessantemente per la prima mezzora, con il Venezia che si è divorato almeno due palle gol, con una terza occasione non sfruttata perchè una grande parata di Lezzerini ha negato il vantaggio agli avversari. Al 35′ il gol di Litteri, che ha realizzato di testa su cross da calcio d’angolo, saltando al centro dell’area di porta, tutto solo, e mettendo con la tempia destra, la sfera dove Lezzerini nulla poteva. Il Venezia, meritatamente in vantaggio, ha preso ancora più vigore, mentre l’Avellino è apparso, se possibile, più intimidito ed incapace di reagire. Al 39′, Litteri, sempre lui, ha colpito nuovamente di testa, ma Lezzerini gli ha negato la doppietta, realizzando un mezzo miracolo, respingendo con grande bravura la sfera che stava per insaccarsi a fil di traversa. Il duplice fischio dell’arbitro è arrivato come una liberazione per gli Irpini.
Al ritorno in campo, Novellino faceva entrare in campo D’Angelo in luogo di Di Tacchio, per dare maggiore energia e gamba alla mediana, e dopo alcuni minuti, proponeva anche il ritorno di Gavazzi (al posto di Rizzato), ridisegnando un nuovo assetto tattico dei Biancoverdi. Ma i miglioramenti non si vedevano, perchè il Venezia continuava a menare la danza, mentre l’Avellino si limitava ancora ad aspettare, senza mai dare l’impressione di voler prendere l’iniziativa. Insomma, tutto lasciava presumere che il Venezia potesse tranquillamente chiudere la pratica di questa sfida, pervenendo ad un raddoppio quasi inevitabile. Mentre, il fascino del calcio, vale a dire la sua imprevedibilità, doveva ancora “scendere in campo”. Infatti al 28′ della ripresa, un lampo improvviso dei Lupi portava Asencio al gol del pareggio, con un bel diagonale nell’angolo alla destra del portiere veneto, dopo aver ricevuto una palla invitante da Gavazzi. Incredibilmente l’Avellino, al suo primo tiro nello specchio della porta era riuscito a recuperare il match.
Sembrava l’inizio di una inopinata rinascita biancoverde, e l’impressione era avvalorata anche da una successiva occasione dello stesso Asencio che tirava da limite dell’area ma la palla faceva la barba al palo. Ma il Venezia, nuovamente su azione da calcio d’angolo (si era al 34′) si riportava in vantaggio: angolo dalla sinistra della porta di Lezzerini, sul primo palo si avventava Andelkovic, che con un colpo sotto di esterno, mandava la sfera ad impattare sulla traversa; sulla ribattuta del legno, più lesto di tutti era Domizzi che, intevendo con la gamba alta un metro e clamorosamente tesa (praticamente parallela al terreno di gioco), anticipava Lezzerini, con il serio rischio di fargli molto male, se lo avesse preso, e spingeva con i tacchetti la palla nel sacco. L’insufficiente e distratto arbitro romano Fourneau convalidava, tra le proteste dei Lupi. Il nuovo vantaggio dei Lagunari praticamente metteva la parola fine su questa gara, con un Avellino incapace di reagire e con il Venezia, che addirittura triplicava (gol dell’ez Zigoni) sull’ultima palla giocata prima del triplice fischio.
Questa ennesima sconfitta fuori casa, fa precipitare i Lupi in una zona di classifica assolutamente pericolosa, con il quintultimo posto che dista adesso soltanto due lunghezze. La classifica comincia a preoccupare seriamente, anche perchè l’atteggiamento del tutto deleterio dei Lupi, questo pomeriggio in Laguna, non lascia presagire proprio nulla di buono.