Virtus Lanciano – Avellino 1 – 2, i Lupi sbancano il Biondi e blindano la permanenza in Cadetteria
Virtus Lanciano – Avellino 1 – 2
Virtus Lanciano: Cragno, Salviato, Aquilanti, Amenta, Di Matteo, Vastola (dal 23′ st. Milinkovic), Bacinovic, Vitale (dal 14′ pt. Rigione), Marilungo, Di Francesco, Ferrari (dal 41′ pt. Bonazzoli). A disposizione: Antonino, Casadei, Di Filippo, Giandonato, Rocca, Padovan. All. Maragliulo.
Avellino: Frattali, Biraschi (dal 37′ st. Nica), Jidayi, Chiosa, Visconti, D’Angelo, Arini, Gavazzi (dal 30′ pt Bastien), Insigne, Joao Silva, Mokulu (dal 36′ st. D’Attilio). A disposizione: Bianco, Offredi, Pucino, Ventola, Sbaffo. All. Tesser.
Arbitro: Daniele Martinelli di Roma. Assistenti: Alessandro Raparelli di Albano Laziale e Enrico Caliari di Legnano.
Quarto uomo: Francesco Fourneau di Roma.
Marcatori: 13′ pt. Mokulu, 21′ pt. Joao Silva, 27′ pt. Salviato (VL).
Ammoniti: D’Angelo, Ferrari (VL), Jidayi, Arini, Biraschi, 35′ st. Insigne, Nica e Di Francesco (VL) Espulso : 11′ pt. Amenta (VL).
Note: 35′ st. espulso Tesser. Corner: 8-1. Rec.:4′ pt., 5′ st.
I Lupi espugnano il Biondi di Lanciano e mettono una seria ipoteca sulla permanenza in Cadetteria per il quarto anno consecutivo. La vittoria dell’Avellino, sebbene con il minimo scarto non può essere riconosciuta unanimemente da color che hanno assistito al match. E’ vero che la svolta della gara si è avuta praticamente in apertura, dopo soli 11 minuti di gara, per via del fallo da ultimo uomo del rossonero Amenta che ha atterrato in area Mokulu, determinando il rigore e soprattutto la propria espulsione. E sì, perchè, con il gol rocambolescamente realizzato dallo stesso Mokulu sugli sviluppi della respinta di Cragno sul tiro dal dischetto eseguito dallo stesso attaccante belga, e la conseguente inferiorità numerica degli Abruzzesi per i restanti 79 minuti di gioco (ai quali va aggiunto il recupero di ulteriori nove minuti tra primo e secondo tempo), la sfida del Biondi ha sicuramente preso una piega assai favorevole ai Lupi. Ma la partita è stata giocata con grande sagacia tattica e ottima concentrazione da parte degli uomini di Tesser, che hanno saputo imbrigliare a dovere i ragazzi terribili di Maragliulo, che non si sono risparmiati neppure in inferiorità numerica, spendendo dosi di energia fisica in quantità industriale.
Davvero encomiabile il lavoro fatto da tutti i biancoverdi, ma una menzione particolare la meritano i due marcatori dell’Avellino (oltre a Mokulu, da rimarcare il gol messo a segno da Joao Silva, che, con un ottima incornata, con annessa torsione acrobatica, ha finalmente firmato la prima marcatura con la maglia irpina), che dopo appena 20 minuti hanno incanalato il match sul binario giusto per il “preziosissimo “golpe” dei Lupi. E’ vero che quel calo di tensione che al 27′ ha determinato il rigore per i Rossoneri (vistosa trattenuta in area di Jidayi ai danni di Ferrari), sugli sviluppi del quale Salviato ha segnato il gol che ha rimesso in gioco i padroni di casa, poteva compromettere praticamente tutto quanto di buono, anzi di ottimo, era stato costruito in precedenza, ma è altrettanto evidente che i Lupi, dopo la marcatura subita, hanno stretto intelligentemente le proprie maglie e sono riusciti a controllare a a gestire con ordine e raziocinio la fase di non possesso, non consentendo mai agli uomini di Maragliulo di costruire situazioni pericolose, perlomeno non in un numero cospicuo.
Nel secondo tempo i generosi ragazzi della Virtus hanno triplicato l’impegno e la grinta per cercare di riacciuffare il risultato, ma l’Avellino, specie con il passare del tempo, ha preso sempre più convinzione e coraggio ed ha continuato a portare anche serie minacce, nelle rapide ripartenze che mandavano fuori giri la retroguardia rossonera, che in un paio di volte è stata salvata dalle parate dell’ottimo portiere Cragno. Le diverse centinaia di supporters biancoverdi che incitavano i Lupi dalla loro curva hanno potuto finalmente “riammirare” un Avellino come altre volte, sia pure lontane nel tempo, avevano visto in questo campionato, che per via della sciagurata decisione di esonerare Tesser in un momento sbagliato della stagione, stava rischiando di rivelarsi fallimentare. Meno male che la società di Piazza Libertà ha saputo ravversi in tempo ed ha richiamato Tesser al capezzale del Lupo malato. E il tecnico di Montebelluna ha saputo riannodare in fretta i fili di un discorso malamente interrotto, ottenendo 4 preziosissimi punti in appena due gare, che fanno mettere ormai la parola fine su ansie, preoccupazioni e paure.
Ed ora, che si chiuda nel migliore dei modi questo campionato, prima di una necessaria e doverosa disamina di quanto successo in questo campionato, per cercare di programmare il prossimo, per il quale dovranno essere disegnate prospettive certamente più rosee.