W Il Papa… W Francesco!
Oggi è quasi impossibile non parlare del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, che da ieri sera è diventato, con il nome di Francesco, il 266esimo Pontefice della Chiesa cattolica. E’ un evento che ha suscitato un interesse mondiale e per il quale milioni di persone sono rimaste incollate davanti al televisore fino al momento della Sua proclamazione. Parlare della vita del nuovo Pontefice e della Sua elezione è cosa inutile visto lo spazio che l’evento ha trovato su tutti i grandi mezzi di comunicazione e di informazione. Noi, da cattolici e da osservatori delle cose terrene, non possiamo che esprimere la nostra gioia e la nostra commozione per il nuovo Santo Padre che subito è apparso agli occhi del mondo come un “umile servitore di Dio”! Da quel che ricordo, nessun Pontefice, affacciatosi alla soglia di Pietro, si è mai presentato con tanta devozione al punto da recitare, insieme alla folla festante e devota, il Padrenostro, l’Ave Maria e il Gloria, quasi a voler da subito invitare il mondo alla preghiera. Quel che più affascina è la scelta del nome, Francesco, in onore del fraticello di Assisi, che, spogliatosi delle sue ricchezze, divenne per l’umanità simbolo di umiltà e amore per i poveri. Quindi, con questa scelta, il nuovo Vescovo di Roma ha voluto far capire al mondo che la Chiesa che rappresenterà dovrà essere più vicina ai bisogni degli ultimi e soprattutto spoglia di quelle ricchezze e certezze che in questi secoli l’hanno allontanata dalla gente. Noi, invece, se vogliamo intraprendere la stessa strada di Papa Francesco, oltre a pregare il Signore che ce lo conservi più a lungo possibile, dovremmo spogliarci del nostro egoismo, delle nostre cattiverie e cominciare a condividere, con chi più ne ha bisogno, le nostre ricchezze, non tanto quelle materiali ma, soprattutto, quelle spirituali. Concludo con una frase di Don Bosco che, rivolto ai giovani diceva:” Non gridate viva Pio IX”. Non gridate “Viva Leone XIII”, ma gridate piuttosto “Viva il Papa!””.
Geremia Niespolo